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Treni per Torino, la disputa tra i pendolari di Biella e Santhià sull’orario della prima corsa

Il commento di Paolo Furia

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Riceviamo e pubblichiamo

Prima del Covid esisteva un treno regionale veloce che partiva da Milano alle 5.15 e transitava da Santhià alle 6.22. Dopo il Covid, la Regione Piemonte non ha ripristinato tutte le tratte e il nuovo contratto di servizio con Trenitalia non le copre tutte. In effetti, il regionale veloce che partiva da Milano alle 5.15 non è stato ripristinato: ecco la ragione per la quale la comunità di Santhià lamenta un servizio ingiusto, che non viene incontro alle esigenze dei pendolari di Santhià. Si segnala, peraltro, che il mancato ripristino del primo treno del mattino che da Milano porta a Torino colpisce anche i pendolari di Novara e Vercelli, che si vedono costretti, al pari di quelli di Santhià, a ricorrere ai mezzi privati per raggiungere il capoluogo di Regione alla mattina presto.
Una cosa invece è assolutamente certa: non si può sicuramente colpevolizzare la comunità biellese per aver ottenuto il proprio treno diretto per Milano e per averlo ottenuto, dopo mesi di contestazioni e battaglie, all’orario giusto per le esigenze rappresentate dai pendolari biellesi. Dovrebbe essere noto a tutti, in particolare all’Assessore Regionale Gabusi, il fatto che Biella è il capoluogo del Piemonte peggio collegato al capoluogo. A differenza di Santhià, Vercelli e Novara, Biella non è attraversata da una linea diretta Torino-Milano, la quale vede treni passare ogni ora (a parte quelli cancellati durante il COVID e mai più ripristinati); tuttavia, a differenza ad esempio di Verbania, le cui relazioni si sviluppano maggiormente intorno a Milano e Svizzera, la connessione tra Biella e Torino è fondamentale per intensità di relazioni economiche, professionali e studentesche.
Da anni il declino economico del Biellese viene collegato, giustamente, alla difficoltà di collegamento: assenza di un collegamento stradale rapido con le autostrade, assenza di un collegamento rapido a Torino e a Milano col treno. Ricordo che dopo l’interramento della stazione di Porta Susa, ormai parecchi anni fa, Biella ha perso il suo treno diretto quotidiano con Torino per sopraggiunta impossibilità, per i treni utilizzati sulla tratta Biella-Santhià, di attraversare la nuova galleria. Ci sono voluti anni per ripristinare un diretto che rispondesse alle esigenze dei pendolari biellesi, nonché investimenti milionari per elettrificare la linea Biella-Santhià, investimenti in larga parte realizzati dalla giunta regionale di Sergio Chiamparino. Realizzare questo imponente investimento per poi introdurre un treno che parte da Biella in un orario non compatibile con le esigenze dei pendolari biellesi sarebbe un’assurdità, un modo per scoraggiare l’utilizzo del mezzo per cui tanti soldi pubblici sono stati spesi. Trovo infine molto triste che la Giunta Cirio scarichi sui territori le responsabilità del suo costante sottofinanziamento del servizio pubblico ferroviario su ferro. Alimentare una “guerra tra poveri” tra comunità locali è ciò che un’amministrazione saggia non dovrebbe mai fare.
Paolo Furia, direzione regionale del PD Piemonte (Segretario regionale uscente)

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