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Tollegno: «Un altro cerbiatto stava per morire al lavatoio, servono protezioni tra il bosco e il canale»

Grazie a Cheyenne, 22 anni, l’animale è stato salvato dai pompieri: «È stato fortunato, altri annegano o finiscono triturati»

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TOLLEGNO –  Trascinata dalla corrente, stava per finire tra gli ingranaggi del macchinario che rimuove i rifiuti e i detriti dall’acqua. Ha rischiato di fare una brutta fine la giovane cerbiatta salvata nei giorni scorsi a Tollegno. Provvidenziale è stato l’intervento di una giovane coppia, che si è accorta della situazione e ha dato l’allarme.

«Erano le 18,30 e insieme al mio ragazzo stavo portando il cane a fare una passeggiata – racconta Cheyenne Mirinoui, 22enne biellese -. All’altezza del vecchio lavatoio di Tollegno, in via Marconi, alzando lo sguardo abbiamo notato un piccolo cerbiatto. Era sulla struttura che raccoglie i rifiuti dall’acqua che passa nel lavatoio».

I due ragazzi hanno immediatamente compreso che l’animale si trovava in difficoltà: «Voleva tornare nel bosco, si è messo a correre ed è caduto in acqua. Provava a raggiungere la riva, ma la corrente lo spingeva sempre lì. A un certo punto è riuscito a salire su una grata di metallo, ma una zampa gli è finita in uno degli anelli di metallo e si è ferito. Saltava, correva, faceva di tutto per tornare indietro, ma non ci riusciva».

Cheyenne e il fidanzato non hanno perso tempo. Una volta allertate le forze dell’ordine, sul posto è stata inviata una squadra dei vigili del fuoco. «I pompieri hanno usato un asciugamano portato apposta da mia suocera per coprire la testa della cerbiatta – continua a raccontare la 22enne -, poi sono riusciti a riportarlo a terra e a tranquillizzarlo».

Successivamente l’animale è stato affidato al personale del Coordinamento territoriale di protezione Civile, che provvederà a rimetterlo in libertà nel suo habitat una volta che si sarà ripreso. La zampa ferita, da quanto si apprende, non dovrebbe essere fratturata.
Questa cerbiatta, dunque, se la caverà, anche perché in quel momento il macchinario non era in funzione. Tanti altri esemplari, purtroppo, non hanno la stessa fortuna. Per quelli che vivono analoghe disavventure quando la struttura è attiva, infatti, le speranze di sopravvivenza sono minime. E la fine è particolarmente tragica.

«Alcune persone che vivono proprio lì di fronte – sottolinea Cheyenne -, mi hanno raccontato che sono episodi frequenti, capita spesso che i cerbiatti finiscano lì. Bisognerebbe mettere delle protezioni tra il bosco e il canale del vecchio lavatoio, anche soltanto una rete tutto intorno per evitare che gli animali continuino a caderci dentro e a perdere la vita, annegando o, peggio ancora, finendo triturati all’azionarsi del macchinario».

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