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Più attenzione verso chi cura gli animali

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Tanti soldi, poca sanità

BIELLA – Tempo, amore, professionalità e solidarietà sono alla base del mondo dei canili e delle associazioni di volontari impegnati nel Biellese nella cura degli animali. Tra i canili, citandone solo alcuni, quello consortile di Cossato, gestito dall’Aspa, nel 2019 ha recuperato 680 cani, di cui il 75% restituiti ai padroni; nel 2019 sono stati dati in adozione 146 cani, 91 nel 2020 e attualmente ne rimangono 35.
Il canile di Sandigliano, “Il Pioppeto” di Marco Borin, da poco riconosciuto centro cinofilo ENCI, nel 2020 ha dato in adozione 240 animali, molti dei quali arrivati dal Sud Italia dove la situazione è tragica. Oggi risiedono circa 60 cani, ma la gestione annuale si attesta a 400/500 animali. Le adozioni non sono state fermate dal Covid, ci si è adattati organizzando videochiamate preliminari per valutare il nuovo ambiente familiare, mantenendo comunque la prassi rigorosa di incontro diretto tra il cane e il futuro padrone.

Alle attività dei canili si affiancano iniziative mirate, come quelle del “Progetto Pandora” di Daniela Magliola, per i cani dai bisogni speciali, anziani, convalescenti, con problemi di aggressività, fobici o provenienti da canili-lager prevedendo per loro un reinserimento dopo un percorso riabilitativo. Una sorta di casa-famiglia in cui i numeri risentono del lavoro straordinario che questi cani richiedono. Nella struttura molto bella di Massazza attualmente risiedono 24 cani ed in tre anni, nonostante la complessità dei casi trattati, sono state effettuate ben 21 adozioni.
I progetti di Alberto Scicolone aiutano le famiglie in condizioni di indigenza, sostenendo le spese veterinarie, l’acquisto di cibo o l’assistenza domiciliare.
Vanno poi ricordati i centri di raccolta dei gatti, come Gattopoli di Paola Cossutta e Miciolandia di Legami di Cuore di Alberto Scicolone. Oppure il canile di Ponderano e il Gruppo Volontarie Biellesi.
Le esigenze di sintesi ci permettono di illustrare solo uno spaccato di una realtà molto più articolata, tenuta insieme dall’impegno, dall’altruismo di tanti volontari, specialmente donne, che dedicano il proprio tempo alla cura degli animali.
I cittadini in questo caso esprimono il meglio della società civile, ma dobbiamo pretendere una politica fiscale e sanitaria per calmierare il prezzo dei farmaci e per convenzionare i servizi di pronto soccorso animali (che non vanno confusi con le truffe che rimbalzano sui social). Anche la politica locale può aiutare incentivando iniziative educative di vicinanza uomo – animale, come avviene in molti paesi del nord Europa e sostenendo l’esercito dei volontari.
Se il progresso morale di una civiltà si può giudicare dal modo in cui tratta gli animali, la nostra provincia restituisce un quadro confortante. Ora anche la politica faccia la sua parte.

Vittorio Barazzotto

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