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«Nella società di calcio dove gioca mio figlio vengono ignorate le norme di sicurezza»

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BIELLA – Gentile direttore, recentemente il suo giornale ha trattato l’argomento del rapporto tra l’attività sportiva e l’aumento dei contagi e vorrei portare la mia testimonianza in merito. Mio figlio di 9 anni gioca a calcio per una nota società sportiva del territorio. Nonostante le normative che la Federazione ha emanato, spesso ai bambini non viene misurata la temperatura all’arrivo agli allenamenti (capita che il dirigente della squadra non sia ancora arrivato e gli allenatori facciano accedere comunque i bimbi alla struttura senza che nessuno verifichi loro la febbre o se abbiano con sè la certificazione dei genitori richiesta per le norme anti-covid).
Allo stesso modo, la maggior parte dei ragazzini non indossa la mascherina prima degli allenamenti o se la toglie appena varcati i cancelli mentre si intrattiene con i compagni in attesa che inizi l’allenamento.

La stessa cosa vale per i genitori che assistono o tifano durante le partite. Nessuno della società dice nulla, anzi, l’allenatore che segue la squadra di mio figlio è il primo a tenere questo comportamento insistendo che i bambini dopo gli allenamenti e le partite si cambino e facciano la doccia negli spogliatoi, usati da più squadre e sanificati una volta al giorno, dove entrano tutti insieme senza mascherina.
Purtroppo anche gli allenamenti sono, a mio avviso, a rischio, perché vengono proposti dei giochi dove tutti i bimbi si ammassano tra di loro e non esercizi individuali come ho visto fare ad altre squadre. Ritengo questa situazione un paradosso perché a mio parere va ad annullare tutto il lavoro ben svolto dalle istituzioni scolastiche; è stato proprio mio figlio a chiedermi: “Perché a scuola tutti devono tenere la mascherina e stare distanti ma a calcio invece possiamo giocare tutti insieme?”.

Vorrei sapere se questa è una realtà che vivo solo io o se anche altri genitori riscontrano le stesse difficoltà. Sinceramente alla ripresa degli allenamenti mi aspettavo che la società si comportasse più seriamente o che quantomeno vigilasse sul comportamento degli utenti della loro struttura mentre ora mi mette nella difficile situazione di dover prendere in considerazione l’ipotesi di togliere mio figlio dalla squadra, ovviamente a suo discapito.

La ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.

Lettera firmata

Immagine di repertorio


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