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La Shell rinuncia a cercare il petrolio nel Biellese

Il Ministero archivia il progetto

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MASSERANO –  Niente trivelle nel Biellese orientale. Il progetto di Shell Italia viene archiviato dopo la rinuncia da parte dell’azienda. Lo dice una nota del Ministero.

L’intervento prevedeva una attività di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. Dopo il primo no da parte della commissione ambientale, Shell Italia aveva presentato le integrazioni. Salvo poi decidere di rinunciare al progetto e il Ministero ha preso atto e archiviato l’intervento.

Come si ricorderà, il permesso di ricerca, di cui Shell è titolare dal 2015, si estende su un territorio di oltre 460 km² tra Piemonte e Lombardia nelle province di Novara, Vercelli, Biella e Varese.

Nel Novarese, l’area interessata comprende una ampia fascia di comuni – da Castelletto Ticino a Borgomanero, sino a Gattinara e Sizzano – a vocazione per lo più agricola. La richiesta avanzata dalla società prevedeva sondaggi con apparecchiature vibranti e cariche esplosive sul territorio di 61 Comuni sparsi.  Ad essere coinvolti nel Vercellese erano i territori di Roasio, Serravalle Sesia, Valduggia, Gattinara, Ghislarengo, Lozzolo, Rovasenda, Borgosesia e Lenta.  Ad essere interessate dai sondaggi anche le terre dei Comuni biellesi di Castelletto Cervo, Lessona, Brusnengo e Masserano. Proprio nei giorni scorsi è arrivata una nota da parte del Ministero della transizione ecologica.

Nel 2017 Shell Italia aveva presentato, istanza di pronuncia di compatibilità ambientale relativa alla campagna di indagini geofisiche. Il Ministero aveva dato l’avvio alla consultazione pubblica, ai fini dell’acquisizione di eventuali osservazioni, che si è conclusa in nel 2018.

«La Commissione Tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas, avendo preso atto delle richieste di integrazioni e delle osservazioni del pubblico pervenute, in ragione della carenza di informazioni e di alcune criticità rilevate relativamente al livello di dettaglio del progetto, si è espressa negativamente – spiega la nota del Ministero -. Il Ministero ha comunicato alla Shell Italia la prossima adozione di provvedimento negativo di compatibilità ambientale indicando un termine di dieci giorni per la presentazione di eventuali osservazioni»

A gennaio 2019 l’azienda aveva richiesto una proroga di sessanta giorni nella presentazione delle osservazioni, viste le dimensioni e la complessità del progetto e la natura della documentazione esplicativa richiesta. Tale richiesta di proroga era stata accolta. Gli atti erano quindi tornati alla commissione. Successivamente con decreto ministeriale del 4 febbraio 2020 il Ministero dello sviluppo economico aveva accettato la rinuncia al permesso di ricerca “Cascina Alberto”, avanzata dalla Shell Italia.

Alla fine proprio l’azienda lo scorso maggio ha richiesto alla direzione generale del Ministero “l’archiviazione della procedura di Via in oggetto, a seguito della rinuncia al permesso di ricerca idrocarburi “Cascina Alberto”. «Pertanto – scrivono ancora dal Ministero – che non si darà ulteriore corso al procedimento di valutazione dell’impatto ambientale in argomento, con la presente si provvede all’archiviazione dello stesso».

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