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«La nostra vita insieme, sempre di corsa, ma felici»

Bruno Messetti, diacono da 24 anni presso la parrocchia di Santa Maria Assunta, e la moglie Mirella Colombo, raccontano la loro esperienza

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COSSATO – Incontriamo Bruno Messetti, diacono nella parrocchia di Santa Maria Assunta, che ad agosto compirà 75 anni, e la moglie Mirella Colombo, 73 già compiuti. Insieme si raccontano, Bruno però puntualizza che la correttrice è lei.

«La Mirella è nata a Cossato, mentre io sono di Caprino Veronese – spiega -. Sono arrivato in Piemonte quando avevo 10 anni, nel 1957, a Cerreto Castello, paese in cui sono rimasto per sei anni. Ci siamo poi trasferiti per altri sei anni a Cascine Minot, vicino alla stazione del treno di Cossato. Papà Michele e mamma Paola avevano preso lì una casa. Sono di origini contadine. Finita la scuola dell’avviamento, avevo lavorato in fabbrica alla Filatura pettinata Suppa. Senonché, avendo sempre frequentato la messa domenicale e animato con il canto in chiesa, ed avendo il sacrestano, Lino Frizzarin, lasciato il ruolo per trasferirsi altrove, il parroco di allora, don Felice Bertola, mi aveva chiesto di sostituirlo. Voleva assumermi come dipendente della parrocchia, come factotum. Giusto Mirella? – lei conferma -. La ditta però non voleva perdermi, non è stato facile. Il passaggio è avvenuto il primo settembre 1969».

«Quasi un anno dopo, il 13 giugno, ci siamo sposati – aggiunge la moglie -, quindi ne abbiamo già fatti 52 di matrimonio».
«In seguito – si riprende Bruno -, ci siamo occupati del Circolo Anspi della parrocchia, in piazza chiesa, vicino all’oratorio. È qualcosa che fa memoria, in tanti sono cresciuti lì. La Mirella ci stava quasi tutto il giorno, dipendeva dagli impegni che io avevo con la chiesa, che seguo ancora oggi».

«Con don Bruno Carrera ho intrapreso l’iter per diventare diacono, seguendo un corso in seminario a Biella per cinque anni, quattro di scuola e uno di pratica. Andavo a benedire le case e ancora oggi lo faccio, ma a richiesta. Sono stato ordinato nel 1998. Attualmente sono volontario. Sono 24 anni che esercito la diaconia. Celebro battesimi e sepolture».
«In seguito è arrivato don Attilio Pelucce, per sette anni, e ho continuato il mio lavoro, ma da volontario appunto, perché ormai ero in pensione. Era forse il 1995 – insieme Bruno e Mirella contano gli anni e si guadano negli occhi -. Nel frattempo sono nate le nostre tre figlie e ho fatto per un po’ anche il consigliere comunale, per mezza legislatura, perché mia moglie, ogni volta che c’era il consiglio e si faceva tardi, chiamava il sindaco per dire che dovevo andare al circolo».

«L’incontro si svolgeva sempre di sera – spiega Mirella – e io con tre bambine e il bar, da sola non ce la facevo. Allora, alle 22.15, chiamavo l’Elio Panozzo e lui, che già sapeva, mi rassicurava dicendo che me lo avrebbe mandato subito. Un altro ricordo, che mi fa ancora sorridere, è che al bar ci prendevano in giro. Avendo già avuto due femmine, quando è nata l’ultima, i ragazzi sull’annuncio avevano scritto: è nato Mileno».
Intanto l’impegno con la chiesa è continuato. Al tempo di don Attilio, Bruno ricorda di aver celebrato addirittura tredici battesimi in una sola domenica pomeriggio.

«Ad un certo punto mi sentivo persino rimbambito. Confondevo i nomi. Allora si celebravano soltanto una domenica al mese».
«L’attuale vicario, don Fulvio Dettoma, è arrivato il 30 giugno 2002. È il nostro parroco da vent’anni, smia gnianc che sia tant parecc – non sembra neppure che sia trascorso così tanto tempo -. Il viceparroco invece, da un anno, è padre Josè Martin, per tutti Martin, missionario della Consolata di Torino: celebra messe, confessa, prepara i ragazzi che vogliono ricevere i sacramenti e tutti i mercoledì attende alla confessione i fedeli. Aiuta tanto don Fulvio». «Con me opera il confratello diacono Renzo Raniero, ordinato il 21 ottobre 2006, con il quale condivido tutto l’operato in maniera fraterna. Il nostro impegno è quotidiano. Siamo sempre reperibili, anche se l’iter prevede che si passi prima dall’ufficio parrocchiale, aperto al mattino.

Ricordo anche Mario Fila, che mi è vicino. Siamo amici e anche di più. Pure lui collabora con la parrocchia».
«Adesso siamo nonni, contiamo sette nipoti – concludono Bruno e Mirella, indicando una fotografia in cui ci sono tutti -. La più piccola ha 6 anni, mentre la più grande ne farà 20 a dicembre. Serena ha avuto Lorenza e Aurora; Michela ha due figli, Matteo e Samuele, mentre Milena ne ha tre: Cecilia, Edoardo e Letizia. C’è da correre abbastanza, ma siamo felici».

 

Anna Arietti

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