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«I cani ci hanno salvato la vita, sono fedelissimi»

Fabio Lena, 52 anni, il figlio Michel e la compagna Annalisa raccontano le loro tante avventure con i tre esemplari di Siberian Husky

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COSSATO – Quando ti dicono: “La passione che ho per i cani passa su tutto”, merita conoscere la storia che porta a tanta sensibilità. E se per qualcuno è impensabile tenere un animale in casa, Fabio Lena, 52 anni, vive addirittura con tre. Sono Siberian husky, razza nata da lavoro, oggi è fra le più apprezzate per la compagnia.

«Ammetto che tre rasenta il numero limite, quasi un azzardo – ci spiega -. Per tenerli come facciamo noi, serve spazio in casa, un eventuale terrazzo al quale possano accedere per fare i bisogni, e disporre della possibilità di uscire con loro a camminare».
I tre pelosi intanto ci scrutano, ci annusano. «C’è la zia Shasta, che ha 8 anni, la nipote Crystal, che di anni ne ha 3, e Yuma di appena 8 mesi – prosegue -. Per me sono parenti, anche se in effetti provengono da allevamenti diversi».

Ne parliamo come di componenti della famiglia e intanto, a turno, si avvicinano alla ricerca dei biscotti che sono sul tavolo, che sarebbero per noi. La più golosa è Shasta che balza su un sedia e allunga il muso fino a sfiorarli, ma non li tocca. Attende il consenso di Fabio che, come se fosse un papà, vizia e asseconda. Noi ci mostriamo contrari al biscotto. Non lo avessimo mai fatto. Fabio esce in difesa del cane: «Moriremo tutti lo stesso, tanto vale godercela la vita». Senza che il cane senta, però, aggiunge: «Giusto oggi do i biscotti, occasionalmente». «La passione nasce quando ero ragazzo. Avevo 14, 15 anni. Ci avevano regalato un husky. Si chiamava Babushka, ossia nonna in russo, bianca e grigia. La proprietaria possedeva anche dei levrieri e l’husky era visto come un peso. Per noi invece è stato un cane eccezionale».

«Camminando con lei in montagna, ho incontrato una ragazza di nome Tatiana con sette, otto husky e un ragazzo con la sindrome di Down, che l’aiutava. Siamo diventati amici e insieme abbiamo gestito gli animali. Lei è arrivata ad averne una ventina, ma bastava chiamare il capo muta che tutta la fila di cani si metteva all’attenti. Sono animali che per noi sarebbero disposti a morire. Posso dire che mi hanno salvato la vita con la loro compagnia. Sono fedelissimi e abitudinari, con comportamenti che non bisogna cambiare perché possono diventare nervosi».
Presenti alla conversazione ci sono il figlio Michel e la compagna Annalisa, che ci invitano a guardare un video con i cani cuccioli, una visione sacra in cui si osserva il silenzio. «L’husky è portato per il traino, ma non necessariamente deve tirare la slitta – prosegue Fabio -. È l’uomo che lo porta in quella direzione. Con noi, ad esempio, escono a camminare. Sono pericolosi per la selvaggina. Sanno agire. Sono dei maestri nella caccia. È accaduto di trovare una poiana arresa in un angolo del giardino. Per fortuna sono arrivato io e l’ho liberata».

Uscire in compagnia di tre husky è un buon modo per socializzare. “Fra le ultime uscite, c’è stata una camminata a Oropa. Siamo stati fermati da almeno trenta, macché dico, anche cinquanta persone interessate a loro. Sono un’attrazione e a noi piace che sia così. Senza cani neanche ci saluterebbero. E poi insieme ci divertiamo. Addirittura una ragazza non ci mollava più e allora le ho rifilato un cane e me l’ha tenuto per tutta la serata. Le persone che amano gli animali, le riconosci senza bisogno di avere un binocolo. Sono cose che senti dentro».

«I cani sanno darti gioia. Indimenticabile è Crystal sulla neve, in posa, a farsi fotografare. Se poi vado a mangiare il gelato da solo, non mi piace neanche. Mi manca qualcosa. Mi sento fritto. Le uniche occasioni in cui mi muovo senza di loro è in estate, se il caldo è eccessivo».

 

Anna Arietti

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