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Coronavirus Ascom le richieste dei commercianti per ridurre i danni

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La FIPE Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia, ha indirizzato al Ministero dello Sviluppo Economico Sen. Patuanelli, e per conoscenza all’On. R. Gualtieri, al Sen. N. Catalfo, all’On. D. Franceschini, la seguente lettera che contiene la proposta per alcune linee di intervento al fine di ridurre i danni che sono stati determinati dall’emergenza epidemiologica.

“ La situazione determinatasi per effetto dell’emergenza epidemiologica da COVID–19 e le necessarie

misure di contenimento, poste in essere per cercare di limitare al massimo gli effetti della sua diffusione,

stanno colpendo pesantemente tutto il settore dei pubblici esercizi.

Le misure di sicurezza imposte dalla necessità di arginare il contagio, rispettate dalla categoria con

senso di responsabilità, aggravate da una comunicazione non sempre coordinata e per molti versi

allarmistica, che ha generato un effetto psicosi fra i consumatori, stanno producendo risultati devastanti su

un comparto cruciale per la nostra economia e per l’attrattività turistica.

Anche se al momento è prematuro elaborare valutazioni puntuali, nel nostro settore, stimiamo nei

primi 4 mesi del 2020 una perdita di circa 2 miliardi di euro di fatturato, con rischi occupazionali per circa

20.000 unità. Purtroppo, gli effetti devastanti sono avvertiti non solo nelle cosiddette zone a rischio,

sottoposte ai più stretti controlli ma, a causa “dell’effetto psicosi”, si riversano sull’intero territorio nazionale.

Il combinato disposto della contrazione dei flussi turistici e il crollo della domanda interna di consumi

fuori casa, sta determinando una riduzione fino al 70/80% del fatturato dei pubblici esercizi. A questo si

aggiunge l’impossibilità assoluta di operare per alcune tipologie di imprese, come i locali di intrattenimento,

allo stato attuale in Lombardia, Piemonte e Veneto o l’operatività ridotta per altre tipologie di esercizi.

Per questo Le chiediamo la messa in stato di crisi del settore e interventi tempestivi ed efficaci, che

possano aiutare le imprese a sostenere l’impatto derivante dal “Coronavirus”. Di seguito Le riportiamo alcune

possibili linee di intervento:

– sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità

naturali;

– previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub,

ristoranti, locali da ballo etc., interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività (l’entità potrebbe

essere stabilita, ad esempio, secondo quanto avvenuto in occasione di eventi straordinari come

terremoti, alluvioni ecc.);

– estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese

e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già

previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte ed

interessate da provvedimenti e misure di contenimento, sia indirettamente al settore dei pubblici

esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda

interna.

Le considerazioni che ci siamo permessi portare alla Sua attenzione rispecchiano le gravi e reali

difficoltà del nostro settore, certi che vorrà tenerLe in debita considerazione, per dare una risposta concreta

alle esigenze di tutti gli imprenditori che la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi rappresenta.”

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