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C’è anche la fonderia Mazzola fra I luoghi del cuore del Fai

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A poco più di due mesi dal lancio dell’undicesima edizione la classifica provvisoria de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale del nostro Paese promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, riserva come sempre molte sorprese.

Da Nord a Sud, dalle Alpi alle isole, dai castelli alle spiagge, dai parchi storici alle chiese, passando per borghi, vie panoramiche e botteghe storiche, i 300.000 voti on-line e cartacei finora pervenuti portano all’attenzione dell’Italia, attraverso il FAI, oltre 25.000 luoghi unici per storia, arte e natura, che restituiscono l’immagine di un Paese straordinario.

A oggi ecco i luoghi ai primi posti della classifica provvisoria:

* Museo dei Misteri a Campobasso
* Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE)
* Stazione Bayard – La strada di ferro Napoli Portici a Napoli
* Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio (BG)
* Circolo Combattenti e Reduci a Milano
* Castello Ducale a Marigliano (NA)
* Spiaggia della Pillirina, Area Marina Protetta Plemmirio a Siracusa
* “Il sentiero degli ulivi”: la Fascia olivata Assisi-Spoleto a Trevi (PG)
* Antica Fonderia di campane Achille Mazzola 1403 a Valduggia (VC)
* Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire a Brembate (BG)

L’Antica Fonderia di campane Achille Mazzola 1403 è situata nel borgo medievale di Valduggia (VC), nella bassa Valsesia. La fabbricazione di campane della Fonderia Mazzola è stata effettuata in maniera artigianale dagli inizi del Quattrocento fino a pochi anni fa. Tutti i passaggi per la preparazione delle campane, compresa la fusione in bronzo, fino alla fine dell’Ottocento venivano realizzati direttamente di fronte alle chiese per le quali venivano prodotte.

La prima testimonianza della produzione Mazzola è l’antica campana della Chiesa di Luzzogno nel Verbano Cusio Ossola, su cui è incisa la data 1475 sormontata dal marchio della Fonderia. I segreti della produzione artigianale hanno continuato a essere tramandati di padre in figlio, fino a Roberto Mazzola, che ha chiuso l’attività nel 2004.

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