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Alluvioni? Avvenivano già prima dei cambiamenti climatici

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BIELLA – Dunque ancora una volta sono la pioggia e la furia del torrente Cervo a ricordarci la fragilità di questo territorio. La ricerca delle cause che provocano ogni volta danni ingenti è legittima. Ma non credo sia tutta riconducibile ai cambi climatici divenuti ormai la causa di ogni male. Sismi e alluvioni esistono da quando esiste la terra. Cinquantadue anni or sono, la tragica alluvione del 1968, ben peggiore di quella che in questi giorni ha interessato soprattutto la Valle Cervo, si verificò in un’epoca nella quale nessuno ancora parlava di cambi climatici e relativi disastri ambientali.
Eppure, per tre giorni ininterrottamente le piogge ingrossarono tutti i corsi d’acqua, spazzarono via le rive dei torrenti provocando esondazioni che allagarono case, fabbriche, strade, seminando ovunque distruzione e provocando diverse vittime. Ricordo ancora nitidamente quei giorni di freddo (erano i primi giorni di novembre) e di fango.

Li ricordo anche perché mi sovviene spesso, alla luce degli infiniti ostacoli che si sarebbero sovrapposti negli anni successivi, la semplicità con la quale vennero organizzati i soccorsi: l’esercito scelse la palestra “Rivetti” come centro di smistamento, io appena quattordicenne, come tanti altri ragazzi, mi presentai dando la mia disponibilità, mi misero una fascia azzurra al braccio, mi diedero una razione di cibo e mi fecero salire sul cassone scoperto di un camion militare che condusse me e gli altri ragazzi, tutti dotati di pale, a Quaregna ove iniziammo la nostra opera. Ora si richiede l’assicurazione obbligatoria con dotazione di elmetti e scarpe antinfortunistche anche per i volontari che fanno la manutenzione dei sentieri di montagna. E poi, ad ogni esondazione di un torrente, ci si scopre a discutere sulla mancata cura delle sponde dei corsi d’acqua, abbandonate da anni e che, puntualmente, dopo ogni evento calamitoso e relative chiacchiere di contorno, tornano al loro abbandono. In realtà, al di là dei disastri che la natura, di tanto in tanto, spontaneamente genera, credo che a mancare sia soprattutto la saggezza, quella che un tempo induceva le persone ad occuparsi quotidianamente del proprio territorio, con estrema naturalezza, semplicemente per far legna o rendere più agevoli quei percorsi alternativi che favorivano il passo. I tempi sono cambiati, ma gli eventi alluvionali e sismici sono quelli di sempre. Semmai a questi si sommano le incurie, le affabulazioni ridondanti di tanti presunti “esperti” e i perversi percorsi burocratici, che non potrebbero evitare le alluvioni, ma certamente potrebbero provare a limitarne i danni.

Giorgio Pezzana

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