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Bechi al volante di una fuoriserie (ma con tanti problemi)

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Il roster è da prima della classe. La Pms Torino non ha mai nascosto le ambizioni di vertice, puntando con decisione al piano di sopra. Ma se lo scorso anno sono state Trento e Capo d’Orlando a rompere le uova nel paniere al club guidato dall’ex presidente di Pallacanestro Biella, Antonio Forni – il notaio di Caluso che sin dal suo insediamento negli uffici del PalaRuffini ha parlato chiaramente di massima serie – questa volta sono Verona e Brescia a tenersi alle spalle la Manital e i suoi (tanti) euro messi sul piatto in sede di mercato.

Il roster è da prima della classe. La Pms Torino non ha mai nascosto le ambizioni di vertice, puntando con decisione al piano di sopra. Ma se lo scorso anno sono state Trento e Capo d’Orlando a rompere le uova nel paniere al club guidato dall’ex presidente di Pallacanestro Biella, Antonio Forni – il notaio di Caluso che sin dal suo insediamento negli uffici del PalaRuffini ha parlato chiaramente di massima serie – questa volta sono Verona e Brescia a tenersi alle spalle la Manital e i suoi (tanti) euro messi sul piatto in sede di mercato. In ogni caso coach Luca Bechi (nella foto a fianco), un altro ex di lusso, ha per le mani un’autentica fuoriserie.

Come se non bastasse, non sono mancati i problemi, primi fra tutti gli infortuni che in pre-season hanno costretto ai box i due pezzi da novanta della squadra, vale a dire i “big” Stefano Mancinelli e Valerio Amoroso. Amoroso che se ne è poi andato dopo un brutto litigio con lo stesso Bechi, sbarcando nuovamente al piano di sopra (a Reggio Emilia), mentre Mancinelli è reduce dal secondo infortunio della sua sfortunata annata, che lo ha costretto a saltare l’All Star Game di Mantova, per il quale era stato selezionato per lo starting five della selezione italiana, e che ne rende ancora incerto il suo impiego in vista del derby. Dopo un avvio di campionato piuttosto difficile, la squadra ha comunque recuperato terreno, chiudendo l’annata al terzo posto insieme a Ferentino (è quarta per la classifica avulsa), strappando dunque il biglietto per le Final Six di Coppa Italia. E contro Biella farà di tutto per “vendicare” (sportivamente parlando si intende, ndr) il -20 dell’andata (alla prima stagionale finì 93-73 per l’Angelico).

Oltre a Mancinelli (che ha giocato due partite appena mettendo insieme 40 punti e 18 rimbalzi), l’altra stella designata è l’ex Brindisi Ronald Lewis (21.1 punti, 4.9 rimbalzi e 1.9 assist in 33’ di media), anche lui cresciuto dopo un inizio piuttosto difficile. Fatica di più l’altro Usa, il rookie Devion Barry (9.6+2.7+1.1 in 27’). Viaggiano invece in doppia cifra gli esperti Jacopo Giacchetti (12.5+2.9+2.9 in 27’) e Tommaso Fantoni (13.1+5.3+1.1 in 27’). Preziosi oltre quanto emerge dalle semplici statistiche sono altri due elementi che a Biella conoscono molto bene, vale a dire Guido Rosselli (8.3+6.3+2.5 in 28’) e capitan Lorenzo “Lollo” Gergati (6.6+1.6+1 in 21’), entrambi in uscita dalla panchina. Più marginale, invece, l’apporto di Kenneth Viglianisi (1.7 punti in poco più di 10 minuti di impiego). Intanto al posto di Amoroso è stato firmato Davide Bruttini, che al suo esordio in maglia gialloblù, domenica a Verona, ha giocato 20 minuti realizzando 1 punto e prendendo 2 rimbalzi.

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