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Tasi prorogata a settembre, ma non per tutti

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La proroga è prevista dal Ministero per dare risposta alla tante richieste giunte dagli operatori, che, nel caos normativo, chiedevano a gran voce una proroga dei termini di versamento dell’imposta. Nei Comuni che entro il 23 maggio 2014 non hanno  deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per gli altri Comuni, che hanno deliberato (es.: BIELLA) la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno 2014.

La proroga è  prevista dal Ministero con un Comunicato ufficiale del 19 maggio 2014 con il quale il dicastero ha dato risposta  alla tante richieste giunte dagli operatori, che, nel caos normativo, chiedevano a gran voce una proroga dei termini di versamento dell’imposta. Dopo aver incontrato l’Anci, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dalle elezioni per il  rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio 2014, non hanno  deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi, è prorogata da giugno a settembre. Per gli altri Comuni, che hanno deliberato (es.: BIELLA) la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno 2014.

Vediamo, allora di riassumere la situazione. Per le abitazioni principali e pertinenze (oltre che per immobili assimilati alle stesse) i sindaci devono avere  approvato  le aliquote Tasi,  entro il 23 maggio 2014 per la pubblicazione entro il 31 maggio 2014, In caso di mancata pubblicazione, il versamento viene automaticamente fatto slittare al 16 dicembre 2014, senza necessità di proroga. Il vero problema si pone per gli immobili diversi dall’abitazione principale ed è qui che è intervenuta la proroga. Se i comuni non hanno deliberato entro il 23, il versamento è prorogato al mese di settembre, forse con data ultima il 16 settembre 2014. Sarà necessario, dunque, versare sulla base dell’aliquota standard pari all’1 per mille, l’imposta, per poi conguagliare a saldo (16 dicembre 2014) sulla base delle delibere comunali. Tuttavia se i Comuni delibereranno entro il 31 luglio si verserà direttamente applicando l’aliquota effettiva, evitando il problema di versare un’imposta all’ 1 per mille (al 50% per l’acconto), che dovrà poi essere chiesta a rimborso, se il comune ne avesse deliberato l’esenzione (es. immobili in uso gratuito ai figli che la utilizzano come abitazione principale), con le lungaggini delle procedure comunali per ottenerlo.

Quindi, come si vede, ancora non è chiaro come sarà gestito il versamento di settembre. Anche la ripartizione dell’imposta tra proprietario (o detentore di altro diritto reale) e occupante dell’immobile non è più un problema; la Legge di stabilità stabilisce un range che va dal 10% al 30% di compartecipazione dei due soggetti al versamento; è l’ente locale, poi, a dover stabilire la ripartizione esatta. Con la proroga si evita il rischio, dunque, in mancanza di delibera di versare in modo errato le somme. Per ora una cosa è certa: in assenza di delibera entro il 23 maggio (e pubblicazione entro il 3 giugno sul sito del Ministero delle Finanze) si versa a dicembre per le abitazioni principali e a settembre per le altre. Tutto questo sempre che non cambi ancora qualcosa, fatto possibile, considerati i pessimi esempi di gestione dell’Imu negli anni 2012 e 2013! In ogni caso consigliamo ai nostri lettori di informarsi presso il comune di ubicazione dell’immobile circa l’avvenuta o meno deliberazione delle tariffe. 

Franco Saldi