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Quegli incendiari sono dei veri criminali

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Da un paio di giorni le nostre teste sono sorvolate da aerei ed elicotteri che, faticosamente, cercano di domare gli incendi che stanno mangiando ettari ed ettari dei nostri alpeggi.

Da un paio di giorni le nostre teste sono sorvolate da aerei ed elicotteri che, faticosamente, cercano di domare gli incendi che stanno mangiando ettari ed ettari dei nostri alpeggi. Anche se non vi sono ancora responsabili e informazioni certe è molto probabile che il fuoco che sta violentando le nostre vallate abbia una origine dolosa e che quindi stia avvenendo per mano dell’uomo. 

Qualcuno sostiene che dietro a queste pratiche vi sia una ragione anche economica e, in molte parti d’Italia, il business fiorente dell’emergenza incendi ha rilevato scandali e il solito malaffare italico. Nel Biellese in alcuni casi, probabilmente, assistiamo a operazioni di “bonifica” degli alpeggi che scappano di mano agli stessi  “incendiari”.

Magari anche nel tentativo di accedere a qualche rimborso assicurativo successivo. La ricerca dei responsabili è poi infruttuosa e, quindi, si avanzano solamente supposizioni o, peggio, illazioni. Il tema vero però è il totale disinteresse per la natura che ci circonda da parte di chi commette questi crimini. Crimini gravi perché commessi contro la natura, contro il bello, contro la terra che ci accoglie e ci sostenta.

Non si può derubricare a un gesto di stupidità o di ignoranza perché cadremmo nel vizio (tanto in voga in questo paese) della giustificazione, della comprensione, della bonaria raccomandazione. Chi appicca un incendio commette un crimine contro la natura quindi contro tutti gli esseri viventi, è chiaro infatti che uccidendo la natura si compromette la sopravvivenza anche di coloro che la abitano.

Plaudo a chi in questi giorni si sta dedicando, anima e corpo, a spegnere gli incendi sulle nostre vallate, vorrei che gli fosse riconosciuto il giusto merito, al pari di un intervento in una zona alluvionata o del salvataggio di un micetto sull’albero. Mi piacerebbe anche che le nostre forze di polizia avessero la giusta tenacia (e magari anche le risorse) per individuare i responsabili di questi atti criminali che nella quasi totalità, invece, rimangono impuniti.

E’ una questione di scelte e di priorità molte volte, la stesse che dovrebbero dimostrare le istituzioni che, oltre a pubblicizzare gli #innamoratidelbiellese  dovrebbero stigmatizzare  e combattere con la giusta forza anche chi #odiailbiellese, la sua natura, il suo ecosistema, le sue bellezze e le sue fragilità accendendo incendi e bruciandoci il futuro.

Roberto Pietrobon

www.alasinistra.org

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