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Ho scritto FUCK sui muri della redazione…

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Oggi abbiamo buttato via quasi tutti i mobili della redazione. Erano vecchi e grigi. Abbiamo buttato via anche gli oggetti inutili che contenevano. Sono rimaste le scrivanie, le sedie, i computer. E, ovviamente, la connessione internet. Gli imbianchini stanno dipingendo tutti i locali di bianco. Non abbiamo ancora le idee chiare su come sarà la nuova redazione. Ci stiamo pensando. L’unica certezza è il calciobalilla. Vogliamo un calciobalilla professionale.

Nelle aziende più moderne, oltre al sindacato, c’è il boccione dell’acqua e, al massimo, puoi scegliere se berla fredda o temperata. Siamo cresciuti proprio in un contesto di merda. Forse è per questo che molti di noi hanno sostituito il gelato con il Tavor.

Allora. Le pareti sono bianche perché rappresentano la tela vergine. L’amico Gigi Piana, bravissimo artista locale, ha immaginato di collocare su queste pareti tante lettere colorate, per creare un collegamento fra scrittura e arte. Bello. Bellissimo. Ci piacerebbe però dare anche spazio alla fantasia più ribelle, quella vera, quella sofferta. Tipo i writer che si arrampicano sulle ciminiere per scrivere FUCK.

Vorremmo in redazione – oltre alla scritta FUCK – gli impiccati di Cattelan. Perché no? In città muore suicida un sacco di gente. Questi morti non debbono più essere nascosti sotto il tappeto. Dobbiamo esibirli. Vorremmo appenderli al soffitto della redazione. O, meglio ancora, al balcone. Perché sul balcone sono più visibili. Tutti devono vedere quanta gente si uccide a Biella.

Allora. Pareti da imbrattare. Calciobalilla. Impiccati appesi fuori dalla finestra. Provocazione. Coraggio. Fantasia. Scrivere fuori dalle righe, come auspicava oggi qualcuno su Facebook. Biella deve  ripartire da qui. Tutto il resto è aria fritta.

Massimo De Nuzzo

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