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Ho giocato la mia vita a una slot machine

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Se non sembrasse che stai giocando, non mi renderei conto che le tue dita ritmicamente e scientificamente stanno preparando la strada per la tua rovina. La prima volta non ho capito. Quei cinque euro mi sembravano tanti, ma tu hai sorriso, come se avessi perso soltanto un numero di telefono.

Se non sembrasse che stai giocando, non mi renderei conto che le tue dita ritmicamente e scientificamente stanno preparando la strada per la tua rovina. La prima volta non ho capito. Quei cinque euro mi sembravano tanti, ma tu hai sorriso, come se avessi perso soltanto un numero di telefono.

Immediatamente dopo mi sono reso conto che quel numero di telefono lo cercavi disperatamente e hai ricaricato di 5 euro le tue speranze. Niente da fare, amnesia totale, eppure da qualche parte la fortuna abitava e tu dovevi trovarla. Hai ridotto in monetine da un euro altri 10 euro e in pochi minuti ti sei ritrovato senza nulla nelle tasche e la benzina da fare.

Ti ho aiutato a tornare a casa e ci siamo detti: “mai più, sono solo invenzioni per mangiare soldi”.

Dopo qualche giorno ti ho trovato per strada, pallido e preoccupato. “Come ho fatto”, ripetevi , “come ho fatto a buttare così cento euro, cento euro ti rendi conto. Eppure ero arrivato a vincerne trecento, la fortuna era dalla mia parte. Ora cosa dico a mia moglie, dovevo pagare la bolletta dell’Enel”.

“Non posso fare altro che riprovarci, la macchina è carica, sento che mi riprenderò tutto e anzi di più. Ho ancora cento euro e giuro sui miei figli che se li perdo non toccherò mai più uno di questi oggetti infernali”.

Ti ho ritrovato due giorni dopo, seduto al bar con davanti tre bicchieri di bianco, ingoiati come acqua, la fronte sudata e gli occhi spersi. “Come faccio, ti rendi conto, mi sono giocato 500 euro e non so come farò a pagare l’affitto. Mia moglie non sa nulla. E’ convinta che io abbia pagato l’Enel, l’assicurazione della macchina. Sono un fallito, non dovevo caderci”.

Cosa avrei potuto dirti se non che dovevi evitare di risederti davanti a quelle macchinette, che dovevi evitare quell’abbraccio mortale con uno Stato che ti arresta per pochi grammi di eroina e ti porta a lei ed all’alcol promettendoti i bonus.

“Ho toccato il fondo e mai più mi ridurrò così” e mentre lo dicevi quell’euro caduto per caso nella macchinetta ti regalava 50 euro… I tuoi occhi si sono aperti come quelli di un gatto davanti ad una falena notturna. “Li riscuoto, non li voglio riperdere, ho perso più di 500 euro ma almeno 50 li ho recuperati, basta così”.

Mi sono reso conto che quel maledetto gettone ti ha regalato la vittoria più amara della tua vita. Sono passati giorni, settimane, mesi… quei 50 euro ti sono costati una moglie, la tua famiglia, la tua dignità. Ora non sei che un uomo riempito da bicchieri di vino bianco che alla fine della giornata di lavoro non ha più una vita, una casa, un affetto, ma solo la speranza di ritornare a vincere e recuperare, recuperare e vincere, non importa come e quando, non importa a che costo. Oramai la tua vita vale un tocco delle tue dita, ormai la tua vita il jolly l’ha buttato da tempo e nulla tornerà più come prima.

Alberto Scicolone

La rubrica di Alberto Scicolone compare ogni mercoledì sulla Nuova Provincia di Biella in edicola a soli 1,20 euro

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