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Guai a chi tocca i cubetti di Biella – VERSIONE INTEGRALE

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Leggo, basito, la “nuova pensata” agostana dell’architetto Varnero di asfaltare via Italia o altre vie attualmente cubettate… per il momento non dice quali, ma la mannaia cementificatrice incombe! Date le temperature di questa estate, non posso derubricare l’idea ad una passeggera insolazione e mi devo arrendere al fatto che sia un vero e proprio progetto dell’Assessore ai Lavori Pubblici.

La caratterizzante presenza in Giunta dell’Arch. Varnero credo che stia modificando geneticamente e antropologicamente la sinistra. Per noi è un bene da salvaguardare perchè smaschera la vera natura del centrosinistra. L’esordio dell’arch. Varnero è stato quello di resistere inizialmente nella duplice posizione di architetto e assessore ai lavori pubblici tassativamente vietata dalla normativa, sul presupposto che non vi sarebbe stata una sanzione.

E così crolla il primo faso mito della sinistra: la superiorità morale! Oggi l’arch. si inventa di asfaltare le vie cubettate! E così crolla la falsa rappresentazione che vorrebbe un centrodestra cementificatore e una sinistra attenta alla qualità della vita e alla bellezza dei luoghi. Parafransando Clemenceau, potremmo dire che la costruzione delle città è una cosa troppo seria per lasciarla agli architetti, ma non voglio coinvolegere un ordine così nobile.

In ogni caso è significativo che abbiamo dovuto attendere la “sensibilità” di un architetto e di una donna per portare una “ventata”… di cemento e asfalto per le vie cittadine. A questo progetto – sia chiaro – ci opporremo con ogni mezzo: sarà una sorta di battaglia antitav non contro la modernità come quella originale, ma contro le barbarie di un pensiero amministrativo funzionale, vuoto, privo di slanci e senso estetico. Un tempo i barbari attaccavano le città venendo da fuori le mura; oggi invece i barbari sono dentro i Palazzi e sono quegli amministratori – di cui l’assessore è mirabile esempio – che, piegati dalla frustazione, dal vuoto progettuale, dalla mancanza di tensione ideale, di valori e senso, attaccano la città dall’interno, degredando la qualità della vita e dei paesaggi urbani con grandi e piccole mostruosità.

Nel caso di specie sia chiaro che si tratta di una piccola mostruosità…..per le grandi mostruosità ci vuole genio, magari del male, ma sempre genio! Voglio rivolgermi al sindaco Cavicchioli pubblicamente perchè ci rassereni in ordine al fatto che si dissocia dalla balzana idea di una bella colata di cemento informe per le vie cittadine che ne cancelli storia e identità.

Le vie cubettate del centro non meritano di essere violentate e stuprate, deturpae e abbruttite dalla mancanza di pensiero e di progettazione strategica. Le vie cubettate (Via Garibaldi, Via Lamarmora, Via Italia,via Pietro Micca, Via Gramsci etc etc) sono il salotto buono della Città, il cubettato è l’elemento distintivo della delimitazione del centrostorico. Da sempre ci si chiede come valorizzare via Italia e il centro cittadino, la sua bellezza e per il suo tramite il commercio al dettaglio ivi insistente, messo a dura prova dall’insediamento degli Orsi Cosa ha pensato l’arch. Varnero?

Eliminare ciò che distingue il Centro dagli Orsi, fare una bella colata di cemento, affinchè non vi sia quasi più differenza fra camminare nell’ameno parcheggio degli Orsi o nelle future vie delimitanti il centro e bitumate  dalla fervida mente dell’assessore.  Non si può rivestire la carica di assessore ai lavori pubblici senza avvertire la necessità di coniugare il legame storico tra la cultura espressa e prodotta dai cittadini con i luoghi vissuti. Bisogna rispettare “l’anima dei luoghi”. Il “pensiero urbanistico” – anche se non vorrei dare troppa dignità alla scellerata proposta di asfaltare le vie cubettate – dell’arch. Varnero appare improntato a quel funzionalismo cementificatore in cui domina l’estetica del brutto, giustifcata da esigenze contingenti. Le periferie delle città italiane sono abbruttite sempre più dall’inurbamento incontrollato, gestito da amministratori privi di estetica ed etica, di rispetto, cultura e amore per la loro stessa Città.Sembra che la logica non sia portare bellezza nelle periferie, ma rendere periferico il centro, con ulteriore, fatale, inesorabile declassamento del commercio al dettaglio del centro che si vede deprivato anche della qualità e della bellezza della sua cornice.
Speriamo che l’arch.Varnero faccia l’ennesima retromarcia, diversamente chiederemo al sindaco di cacciare il “barbaro di palazzo dell’edilizia pubblica”. In ogni caso, per amore patrio, ci opporremo senza se e senza ma alle calamità naturali rappresentate dalle idee urbanistiche dell’assessore Varnero in nome di un rinnovato patriottismo civico.

Patriottismo civico che è anche una piazza ben costruita, un’urbanistica degna di nota, è estetica ed etica diffusa, pubblica, studiata, programmata: in una parola qualità della vita.
Sarà una buona battaglia, sarà la nostra battaglia antitav non contro la modernità, ma contro la banalità della mediocrità amministrativa e i danni del funzionalismo cementificatore dell’assessore Varnero.

Andrea Delmastro delle Vedove

(Fratelli di Italia)