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Gli ex comunisti non sono così cretini come credono gli ex democristiani

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Leggo sui giornali locali di questi giorni le dichiarazioni di Susta sulle alleanze elettorali amministrative e trasalgo: premetto che io, intanto, mi sento forte perché rappresento il partito del non voto (quasi il 50% degli Italiani) mentre Susta – poveretto – rappresenta meno dell’1% degli Italiani). Ma la sua altezzosa indicazione a chi, come Ramella Gal, ha ‘osato’ raggiungere un accordo con Dino Gentile in vista della seconda giornata di elezioni comunali (sempre che Susta non sia in realtà d’accordo!) non la sopporto: è per me indigeribile la stolta dichiarazione secondo cui non si può immaginare una trattativa o una collaborazione “con gli eredi del MSI”.

Riceviamo e pubblichiamo.

Stimo Gianluca Susta non da oggi, anche se lo considero un arrogante e supponente antidemocratico.

Leggo sui giornali locali di questi giorni le dichiarazioni di Susta sulle alleanze elettorali amministrative e trasalgo: premetto che io, intanto, mi sento forte perché rappresento il partito del non voto (quasi il 50% degli Italiani) mentre Susta – poveretto – rappresenta meno dell’1% degli Italiani). Ma la sua altezzosa indicazione a chi, come Ramella Gal, ha ‘osato’ raggiungere un accordo con Dino Gentile in vista della seconda giornata di elezioni comunali (sempre che Susta non sia in realtà d’accordo!) non la sopporto: è per me indigeribile la stolta dichiarazione secondo cui non si può immaginare una trattativa o una collaborazione “con gli eredi del MSI”.

Susta è ormai drammaticamente ed irreversibilmente vecchio, se non ha compreso che quel tipo di valutazione politica fa parte degli anni 70 ed 80, e soprattutto, malgrado sia vecchio,  ha la memoria decisamente corta perché non ricorda che proprio la Democrazia Cristiana, a proposito dei rapporti con la Destra, nell’aprile 1960 formò il governo di Fernando Tambroni con i voti determinanti del Movimento Sociale Italiano. E dunque non vi è spazio per la ricerca di una assolutamente inesistente verginità antifascista.

Se poi Susta vuole andare qualche anno più indietro, è ancora più rivoltante la presenza di fascisti nella Democrazia Cristiana (da Moro a Fanfani, da Ferrari Aggradi ad Andreotti, da Bosco a Gui, e qui mi fermo perché non basterebbe una pagina intera, ricordando però – perché credo che ne valga la pena – il vice-podestà di Biella Giuseppe Pella, diventato pochi anni dopo Presidente del Consiglio della Repubblica antifascista!). E Susta, naturalmente, non aveva nulla da dire e non provava indignazione o ribrezzo quando il governo nazionale veniva affidato a Giovanni Spadolini che si lamentava, su “Italia e Civiltà” del 15 febbraio 1944 (e cioè sei anni dopo le leggi razziali), che il Fascismo avesse perso “a poco a poco la sua agilità e il suo dinamismo rivoluzionario, proprio mentre riaffioravano i rimasogli della massoneria, i rottami del liberalismo e i detriti del giudaismo”.

Sia cauto, dunque, Susta quando parla della Destra e del Movimento Sociale Italiano: ha collaborato più lui con i fascisti che non il sottoscritto! Lasci fare l’antifascismno (che, storicamente e politicamente, non ha più comunque senso) agli eredi degli antifascisti seri come Tempia, Coda e Poma. Dedichi invece più modernamente e fruttuosamente il suo tempo a cercare di comprendere perché il suo modo di pensare è condiviso da meno di un Italiano su 100! Se poi il PD nazionale deciderà di accoglierlo fra le sue fila, allora capiremo la ragione per la quale ha finto di non essere d’accordo con Ramella Gal ed ha giocato il passe-partout del giuramento antifascista. Ma – è noto – gli ex-comunisti non sono così cretini come gli ex-democristiani credono!

Sandro Delmastro delle Vedove

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