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Alla Seab manca qualche link

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Correva l’anno 2011 e l’estate biellese venne scossa da una crisi politica nel centro destra locale che portò l’allora Sindaco Gentile a un rimpasto di Giunta e l’ex Presidente della Provincia, Simonetti, a defenestrare il suo vice Pier Giorgio Fava Camillo. Il tutto, si disse allora, per l’acquisto (poi abortito) della nuova sede di Seab. 

Correva l’anno 2011 e l’estate biellese venne scossa da una crisi politica nel centro destra locale che portò l’allora Sindaco Gentile a un rimpasto di Giunta e l’ex Presidente della Provincia, Simonetti, a defenestrare il suo vice Pier Giorgio Fava Camillo. Il tutto, si disse allora, per l’acquisto (poi abortito) della nuova sede di Seab. Chi scrive, insieme ad altri, fu protagonista di un’azione presso la magistratura locale per capire se esistevano legami tra la società che vendeva l’immobile e l’ex assessore Fava. Si scatenò un putiferio con denunce, attacchi e stracci volanti. Una di queste denunce – sotto forma di querela – fu presentata dal management di Seab contro l’allora gruppo dirigente del PD locale che, a detta dei protagonisti, avrebbe diffamato Seab a mezzo stampa. Venne presentata querela a spese della stessa società (cioè indirettamente dei cittadini) ma il tutto si concluse con un’archiviazione per gli esponenti democratici Raise, La Barbera, Bazzini e Stroscio.

Come ha suggerito su queste colonne sabato scorso l’AD di Seab Silvio Belletti, abbiamo clikkato sul portale della società per trovare traccia di queste spese per una querela evidentemente inutile ma, purtroppo, non ne abbiamo trovato riscontri. In verità, quando svolgevo il ruolo di Consigliere Comunale, provai a ricevere in merito comunicazione diretta da Seab. La lettera fu protocollata nella metà di settembre del 2011 e nonostante interrogazioni, richieste pubbliche e ufficiali, Seab non ha mai ritenuto di fornire la documentazione richiesta. In barba alla tanto decantata trasparenza. Lunedì Belletti ha nuovamente annunciato che Seab ha dato mandato ai propri avvocati per una nuova azione legale (questa volta contro ignoti) ravvisando, evidentemente, qualche caratteristica penale in ciò che, in queste settimane, è emerso sugli organi di stampa locale.

Un’altra volta ci chiediamo: questa azione legale sarà pagata, indirettamente, dai contribuenti biellesi? Qualora (come nell’altro caso) dovesse concludersi con un’archiviazione, chi pagherà la parcella degli avvocati?

Oltre al dettaglio sulle spese legali per querele – che nessun click ha permesso di trovare – siamo andati anche alla ricerca della delibera di revoca, da parte di Seab, dell’acquisto della sede di Via Maglioleo (la sede tanto chiacchierata nel 2011). Anche in questo caso la ricerca è stata infruttuosa, ricordiamo però quanto Belletti difese quell’operazione, tanto da presentare una denuncia contro chi la criticava. Queste però sono “storie” del passato, mi direte, e forse ha ragione Giuliano Ramella: tutte queste vicende sono solo “scoreggine” alle quali i cittadini non prestano nessuna attenzione. Eppure parliamo di soldi pubblici e di una società che, al di la delle promesse, ha visto lievitare in maniera considerevole i costi e quindi le bollette a carico di tutti noi. Una società che sta investendo denaro pubblico non tanto per spiegare ai cittadini come svolgere la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ma, invece, per propagandare l’azione del suo Amministratore Delegato (e di alcuni amministratori locali). Un investimento importante che ha portato Seab ad assumere, nei mesi scorsi, un apposito giornalista per curare la propria comunicazione. Per l’individuazione di questo collaboratore nella persona di Mauro Zola, direttore anche di un sito di informazione locale, anche qui nessun click sul portale di Seab ci ha permesso di riscontrare il bando o il criterio per la selezione dello stesso.

La polemica gratuita non interessa a nessuno e – come dimostra questo anno di “alasinistra” – questi articoli hanno solo l’obiettivo di fornire ai lettori informazioni e stimoli utili per capire quello che avviene nei palazzi del potere locale. Spesse volte è un ruolo scomodo, fastidioso e che non porta di certo ad avere nuove amicizie. Forse però è utile, sicuramente più utile che continuare a girare la testa dall’altra parte.

Roberto Pietrobon

www.alasinistra.org

Correva l’anno 2011 e l’estate biellese venne scossa da una crisi politica nel centro destra locale che portò l’allora Sindaco Gentile a un rimpasto di Giunta e l’ex Presidente della Provincia, Simonetti, a defenestrare il suo vice Pier Giorgio Fava Camillo. Il tutto, si disse allora, per l’acquisto (poi abortito) della nuova sede di Seab. Chi scrive, insieme ad altri, fu protagonista di un’azione presso la magistratura locale per capire se esistevano legami tra la società che vendeva l’immobile e l’ex assessore Fava. Si scatenò un putiferio con denunce, attacchi e stracci volanti. Una di queste denunce – sotto forma di querela – fu presentata dal management di Seab contro l’allora gruppo dirigente del PD locale che, a detta dei protagonisti, avrebbe diffamato Seab a mezzo stampa. Venne presentata querela a spese della stessa società (cioè indirettamente dei cittadini) ma il tutto si concluse con un’archiviazione per gli esponenti democratici Raise, La Barbera, Bazzini e Stroscio. Come ha suggerito su queste colonne sabato scorso l’AD di Seab Silvio Belletti, abbiamo clikkato sul portale della società per trovare traccia di queste spese per una querela evidentemente inutile ma, purtroppo, non ne abbiamo trovato riscontri. In verità, quando svolgevo il ruolo di Consigliere Comunale, provai a ricevere in merito comunicazione diretta da Seab. La lettera fu protocollata nella metà di settembre del 2011 e nonostante interrogazioni, richieste pubbliche e ufficiali, Seab non ha mai ritenuto di fornire la documentazione richiesta. In barba alla tanto decantata trasparenza. Lunedì Belletti ha nuovamente annunciato che Seab ha dato mandato ai propri avvocati per una nuova azione legale (questa volta contro ignoti) ravvisando, evidentemente, qualche caratteristica penale in ciò che, in queste settimane, è emerso sugli organi di stampa locale. Un’altra volta ci chiediamo: questa azione legale sarà pagata, indirettamente, dai contribuenti biellesi? Qualora (come nell’altro caso) dovesse concludersi con un’archiviazione, chi pagherà la parcella degli avvocati?Oltre al dettaglio sulle spese legali per querele – che nessun click ha permesso di trovare – siamo andati anche alla ricerca della delibera di revoca, da parte di Seab, dell’acquisto della sede di Via Maglioleo (la sede tanto chiacchierata nel 2011). Anche in questo caso la ricerca è stata infruttuosa, ricordiamo però quanto Belletti difese quell’operazione, tanto da presentare una denuncia contro chi la criticava. Queste però sono “storie” del passato, mi direte, e forse ha ragione Giuliano Ramella: tutte queste vicende sono solo “scoreggine” alle quali i cittadini non prestano nessuna attenzione. Eppure parliamo di soldi pubblici e di una società che, al di la delle promesse, ha visto lievitare in maniera considerevole i costi e quindi le bollette a carico di tutti noi. Una società che sta investendo denaro pubblico non tanto per spiegare ai cittadini come svolgere la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ma, invece,  per propagandare l’azione del suo Amministratore Delegato (e di alcuni amministratori locali). Un investimento importante che ha portato Seab ad assumere, nei mesi scorsi, un apposito giornalista per curare la propria comunicazione. Per l’individuazione di questo collaboratore nella persona di Mauro Zola, direttore anche di un sito di informazione locale,  anche qui nessun click sul portale di Seab ci ha permesso di riscontrare il bando o il criterio per la selezione dello stesso. La polemica gratuita non interessa a nessuno e – come dimostra questo anno di “alasinistra” – questi articoli hanno solo l’obiettivo di fornire ai lettori informazioni e stimoli utili per capire quello che avviene nei palazzi del potere locale. Spesse volte è un ruolo scomodo, fastidioso e che non porta di certo ad avere nuove amicizie. Forse però è utile, sicuramente più utile che continuare a girare la testa dall’altra parte.www.alasinistra.org