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Politica

Schiena dritta a rischio scoliosi

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Sono sette, come i samurai di Kurosawa e i Magnifici di John Sturges e Yul Brynner, come i pilastri della saggezza, i doni dello spirito santo di Isaia, i sacramenti; ma anche come i vizi capitali, i corvi dei fratelli Grimm e i nani di Biancaneve.

Sono sette, come i samurai di Kurosawa e i Magnifici di John Sturges e Yul Brynner, come i pilastri della saggezza, i doni dello spirito santo di Isaia, i sacramenti; ma anche come i vizi capitali, i corvi dei fratelli Grimm e i nani di Biancaneve.   Sette è numero magico, misterico, esoterico, simbolo per eccellenza della ricerca mistica, fatale anche nel mondo islamico.  A chi e a cosa somiglieranno i sette che Marco Cavicchioli, neosindaco di Biella, ha presentato giovedì all’inclita e al colto in un’affollata aula consiliare di Palazzo Oropa?  Conosciamo i loro nomi, i loro volti, di qualcuno la storia, di nessuno (per ora) la voce.  Ma questi saranno per cinque anni, salvo staffette peraltro ipotizzate, il primo governo di sinistra della città di Biella e, con la vaporizzazione della Provincia, dell’intero territorio biellese.  Per ora parla il loro capo e delegante, il sindaco Cavicchioli, che non si nega alle domande e articola risposte argomentate, pacate e rassicuranti, in quello stile da “schiena dritta” ostentato con successo dal neosindaco e dai suoi caviboys nella fase un  po’ truculenta di veleni e pugnali intercorsa tra il primo turno elettorale e quello di ballottaggio, quella in cui si mercanteggiano apparentamenti e appoggi, si imbarcano naufraghi e si incassano sostegni ipocriti e forse mercenari.  Ebbene, in quella fase i vincitori hanno scelto con orgoglio di giungere duri e puri alla meta o di perire, ed hanno vinto.

Ma i sette a settembre, settimo mese dell’antico calendario romano, ma nono di quello gregoriano, diventeranno nove (potenza della numerologia!).  Ed è a questo punto che la schiena dritta comincia ad emettere qualche scricchiolio scoliotico, perché ammette l’esistenza di un patto con il portatore di un pacco di voti di destra profumati d’origano che, in cambio di un pubblico appoggio proprio nella fase dell’irrigidimento vertebrale, avrebbe negoziato un incarico assessorile.  Sarà il commercio che molto attiene all’esperienza dell’Innominato?  Saranno le moral suasions del grande vecchio della politica biellese e dell’altro un po’ meno grande e vecchio del commercio biellese ad indurre il nocchiero comunale ad imbarcare l’uomo di Tramonti?
Non siamo qui a pettinare le bambole, come diceva il pastoso piacentino asfaltato dal discolaccio fiorentino, ma sarebbe bello che le ampie aperture di credito che la città e i giornali, a partire (e forse fermarsi) da questo, hanno tributato a questa nuova maggioranza quand’era ancora in fieri, non fossero esposte a rischi di sospetti su operazioni assolutamente legittime, e forse foriere di effetti positivi, ma nascoste e non ammesse perchè?  Quando c’è un segreto che scatta ad orologeria, forse ce ne sono altri.  O no?

Giuliano Ramella

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