Seguici su

Politica

Ronzani: “Penalizzato il Biellese”

Pubblicato

il

L’esclusione di Marta Nicolo – e con lei di tutto il Pd biellese – dal listino di Chiamparino alle Regionali è stata accolta con parecchi mugugni nella sede del Partito democratico di via Trieste. Il consigliere regionale Wilmer Ronzani, tra i più delusi, ha anche già individuato il “colpevole”: “Una decisione grave – afferma -, che contraddice le solenni dichiarazioni di principio sul ruolo e l’importanza dei territori, la cui responsabilità va attribuita a Davide Gariglio che, anche in questa occasione, si è comportato non già da segretario regionale del PD ma da capo corrente”.

L’esclusione di Marta Nicolo – e con lei di tutto il Pd biellese – dal listino di Chiamparino alle Regionali è stata accolta con parecchi mugugni nella sede del Partito democratico di via Trieste.

Il consigliere regionale Wilmer Ronzani, tra i più delusi, ha anche già individuato il “colpevole”: “Una decisione grave – afferma -, che contraddice le solenni dichiarazioni di principio sul ruolo e l’importanza dei territori, la cui responsabilità va attribuita a Davide Gariglio che, anche in questa occasione, si è comportato non già da segretario regionale del PD ma da capo corrente”.

Per Ronzani si tratta di una decisione incomprensibile, soprattutto di fronte alla sbandierata volontà di fare il possibile affinché i territori marginali, quelli che eleggono il proprio consigliere con i resti, potessero avere una rappresentanza certa in caso di vittoria elettorale.

“Gariglio – prosegue – ha scelto di escludere dal listino Biella e Vercelli anche se i vercellesi avranno nel listino un rappresentante di Scelta Civica. È la conferma di come permanga e anzi si rafforzi un atteggiamento di sottovalutazione del ruolo di province come la nostra, delle quali ci si ricorda solo quando si è alla ricerca dei consensi per fare il segretario regionale”.

“Un leader politico – continua Ronzani -, chiamato in un momento  difficile a svolegre la funzione di segretario del PD, con un minimo di visione unitaria e consapevole dei problemi presenti in quella parte del Piemonte che non sia Torino, avrebbe ritenuto suo preciso dovere adoperarsi affinchè tutte le provincie a rischio di elezione e quindi, non soltanto Asti ed il VCO ma anche Vercelli e Biella, fossero rappresentate nel listino; a maggior ragione Biella, dove la destra candiderà alla guida della regione Gilberto Pichetto e quindi il confronto e lo scontro elettorale saranno particolarmente difficili”.

Insomma il giudizio nei confronti di Gariglio è tutt’altro che tenero.

“La scelta che ha prevalso – conclude – è stata quella di difendere gli interessi di bottega e della propria corrente. L’esordio di Gariglio come segretario regionale del PD non poteva essere peggiore. Il risultato di un tale comportamento è che il biellese esce da questa vicenda fortemente penalizzato”.