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Pedemontina, Biellese danneggiato oppure no?

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Il tratto di “Pedemontina” che verrà realizzato con un investimento di 80 milioni di euro sarà quello da Ghemme a Gattinara. Una scelta che in questi giorni ha fatto parecchio discutere perché, ancora una volta, il Biellese dovrà attendere il collegamento autostradale con “il resto del mondo”.

Il tratto di “Pedemontina” che verrà realizzato con un investimento di 80 milioni di euro sarà quello da Ghemme a Gattinara. Una scelta che in questi giorni ha fatto parecchio discutere perché, ancora una volta, il Biellese dovrà attendere il collegamento autostradale con “il resto del mondo”.

Il presidente Chiamparino ieri  ha affrontato l’argomento con la senatrice Nicoletta Favero e il consigliere regionale Vittorio Barazzotto durante una pausa del Consiglio Regionale, anticipando la risposta ad un’interrogazione che oggi fornirà in aula al consigliere regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.

L’opera, nella sua interezza, doveva proseguire da Ghemme fino a Masserano, per un investimento complessivo di 200 milioni di euro, suddivisi in 60 milioni finanziati dalla Regione, 60 milioni di fondi Fsce e 80 milioni dal Governo. Oggi ne verrò messa a cantiere una parte utilizzando i fondi statali.

«Chiamparino – spiegano Barazzotto e Favero – non ha scelto di penalizzare il Biellese, deve essere chiaro. Oggi si è pensato per prima cosa di liberare i 60 milioni di euro della Regione per sistemare le strade dissestate in Piemonte. E questo va anche a favore del Biellese. Saranno realizzati una serie di interventi per sistemare la rete viaria territoriale dopo i recenti eventi alluvionali che hanno messo in ginocchio le nostre Province. E con il ripristino delle strade si aiuteranno i paesi isolati e l’economia locale».

Per quanto riguarda la Pedemontina, i due biellesi tentano di chiarire la logica funzionale della scelta: «Il lotto che va dall’autostrada a ritroso verso Gattinara è l’unico lotto funzionale realizzabile con la somma a disposizione. Diversamente i fondi disponibili in questo momento non avrebbero consentito il collegamento completo tra Rolino e Gattinara, con il rischio dunque che il lotto “biellese” non passasse nemmeno al vaglio del Cipe terminando in una zona imprecisata appena oltre Roasio, lontana da altre strade, magari in mezzo ai prati. L’opera così com’è stata prevista, inserita nel decreto sblocca Italia, ha un’appaltabilità entro aprile e una cantierabilità entro agosto, due requisiti che soddisfano la scelta per evitare di perdere il finanziamento statale a causa di ritardi».

I due biellesi confermano il loro impegno nel vigilare che la scelta della Giunta Chiamparino abbia un seguito nel completamento del collegamento stradale e quindi con la realizzazione completa dell’opera: «Sarà ora importante – concludono – fare in modo che i fondi Fsce europei restino assegnati alla nostra superstrada per completarla nel momento in cui la Regione assegnerà la propria quota, ora destinata temporaneamente al ripristino delle strade dissestate».

Posizione completamente diversa per l’altro senatore biellese, Gianluca Susta, che si è detto insoddisfatto delle decisioni che si stanno prendendo intorno alla “pedemontana”: “Non si capisce perché l’opera non sia ancora andata al CIPE e non si capisce bene perché debba essere fatto prima il lotto funzionale Ghemme – Gattinara rispetto a quello Masserano Rollino-Gattinara. Tutti siamo consapevoli delle ristrettezze finanziarie in cui si deve muovere la regione e tutti sappiamo che il Piemonte dovrà dare allo Stato 51 milioni a copertura del deficit. Ma è giusto capire perché, tra tutte le opere programmate in Piemonte, si debbano proprio cancellare 70 mil. di euro di fondi regionali sulla sola pedemontina”.

Susta vorrebbe quindi avere delle risposte da Chiamparino a domande che ritiene fondamentali: “Quando si pensa di chiedere al CIPE il finanziamento del primo lotto funzionale, previa approvazione del progetto? Perché si ritiene che il primo lotto funzionale non debba essere l’avanzamento della superstrada Biella-Cossato-Rollino almeno fino a Gattinara, ma il troncone Ghemme-Gattinara? Forse per privilegiare lo stabilimento Lavazza rispetto agli stabilimenti biellesi? Come e quando si pensa di ripristinare i fondi regionali “sacrificati” sull’altare del ripiano del deficit ben sapendo quanto siano aleatori i fondi FAS? Sono domande semplici e a cui è facile rispondere, ma senza le quali, purtroppo, questa volta, non posso condividere la soddisfazione espressa ieri dalla collega Favero che, al pari di me, sostiene la maggioranza  sia a Roma che a Torino”.