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Marco Abate rinuncia al consiglio comunale

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Sono ormai certe le voci che annunciano le dimissioni di Marco Abate da consigliere comunale, ruolo che avrebbe assunto ufficialmente la prossima settimana con l’insediamento della nuova amministrazione comunale.

Sono ormai certe le voci che annunciano le dimissioni di Marco Abate da consigliere comunale, ruolo che avrebbe assunto ufficialmente la prossima settimana con l’insediamento della nuova amministrazione comunale.

Alle elezioni si era presentato candidato sindaco nella lista “Cossato Futura”, la quale aveva ottenuto 1261 voti; al suo posto subentrerebbe in consiglio Alessio Bego che ha ottenuto quarantaquattro preferenze. Che ci fosse una certa aria di maretta con i rappresentanti del Partito democratico era un dato di fatto, documentato da alcuni commenti apparsi sul social network di Facebook, ma da lì ad annunciare le dimissioni, il passo è importante. Marco Abate, contattato diverse volte telefonicamente, non si è reso reperibile. A farne le veci il portavoce, Alessio Bego dice: “In merito a quanto sta avvenendo verrà indetta una conferenza stampa nel fine settimana. Chiariremo quanto sta accadendo al nostro movimento e alla persona di Abate. Per quanto mi riguarda, al momento, non posso rilasciare altre dichiarazioni. Questa è la modalità con cui abbiamo scelto di procedere”.

Sentito in merito Fabrizio Cavalotti, segretario del circolo Pd di Cossato, spiega: “Se le voci sono vere, non mi stupisco, ma mi spiace. In fondo io e Marco siamo amici veri. Le parole pesanti che ho scritto nei giorni scorsi erano legate unicamente al mio ruolo nel Partito. Prima delle elezioni avevamo chiesto un confronto con il suo movimento, l’unico che poteva avere dei punti in comune con il nostro. Se Marco fosse stato più lungimirante e avesse acconsentito, adesso forse potremmo raccontare una storia diversa. Il motivo delle sue dimissioni si può cercare nel suo lavoro che richiede molto impegno, oppure non ha più voglia di portare avanti il ruolo di consigliere comunale. Marco ha già avuto diversi ruoli istituzionali a livello provinciale e in Comune. La sua decisione è comprensibile”.

Anna Arietti