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“I biellesi tagliati fuori dalla gestione delle case popolari”

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Delmastro (Fratelli d’Italia): “Neanche la giunta ed il sindaco più distratti possono sottovalutare l’importanza per l’emergenza abitativa di una rappresentanza territoriale biellese nel Cda di Atc Piemonte Nord. Purtroppo non un solo componente dei cinque nominati è biellese”.

Biellesi completamente esclusi dalla gestione delle case popolari.

A lanciare l’allarme è Fratelli d’Italia, che non ha gradito la scelta di non nominare nemmeno un rappresentante del territorio tra i cinque componenti del Cda della nuova Atc Piemonte Nord, nell’ambito della riorganizzazione delle Agenzie Territoriali per la Casa.

L’ente curerà le dinamiche abitative e dell’edilizia sociale per la riduzione del disagio abitativo di Biella, Vercelli, VCO  e Novara.

“Neanche la giunta ed il sindaco più distratti – attacca il consigliere comunale Andrea Delmastro – possono disconoscere e sottovalutare l’importanza per l’emergenza abitativa che affligge il biellese dell’Atc Piemonte Nord e di una rappresentanza territoriale biellese al fine di proteggere, valorizzare e tutelare il patrimonio di edilizia sociale del territorio. Purtroppo non un solo componente dei cinque nominati è biellese”.

Il disagio e il disappunto di fratelli d’Italia sono stati messi “nero su bianco”, con un’interrogazione rivolta al sindaco Marco Cavicchioli e all’assessore competente.

“Al di là della evidente visione torino-centrica di Chiamparino – continua Delmastro -, appare evidente che la totale sottovalutazione della Città di Biella, oltre ad essere uno smacco istituzionale, comporterà fatalmente un minor peso contrattuale nella gestione del patrimonio immobiliare sito nel biellese. Questa modalità di nomina è indigesta e appare frutto di mera spartizione partitocratica; la giunta di centrosinistra del Comune di Biella dovrebbe avvertire la necessità di difendere prima il campanile e dopo la parrocchia politica, vibrando elevate proteste per queste modalità di nomina, a meno che non le condivida”.

Ed è proprio questa la principale domanda rivolta al sindaco nell’interrogazione: “L’amministrazione comunale intende censurare ufficialmente tale “lottizzazione partitocratica” in spregio ai più elementari principi di rappresentanza territoriale, anche per evitare che tali modalità possano essere, nel silenzio, replicate in altre occasioni”.

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