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Donazione organi, anche a Biella il sì o il no sulla carta d’identità

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Biella si aggiunge ai 23 Comuni piemontesi che hanno già aperto la possibilità di dichiarare al proprio Comune la volontà di donare gli organi.

Biella si aggiunge ai 23 Comuni piemontesi che hanno già aperto la possibilità di dichiarare al proprio Comune la volontà di donare gli organi. Quarta tra i capoluoghi, dopo Cuneo, Verbania e Novara, e seconda della provincia dopo Veglio, la città consente da oggi a chi rinnova il proprio documento di indicare esplicitamente il consenso o il diniego alla donazione, una possibilità che finora, in Piemonte, è stata colta da 3.472 cittadini.

Per farlo è sufficiente richiedere all’ufficio anagrafe, al momento di rinnovare o di richiedere la carta d’identità, un modulo da compilare per indicare la propria scelta. «Si tratta di una scelta che va nella direzione di facilitare il sistema di espressione e registrazione della volontà dei cittadini – spiega Fulvia Zago,  assessore alla semplificazione -. Il rilascio o rinnovo della carta d’identità è, infatti, uno dei punti di maggiore contatto tra amministrazione e cittadinanza, luogo ideale per informare e recepire la loro volontà».

La decisione viene comunicata in tempo reale al Sistema Informativo Trapianti, gestito dal ministero della salute, e al centro di coordinamento regionale, che raccolgono tutte le dichiarazioni rese dai cittadini maggiorenni. Valgono, oltre alla dichiarazione resa al proprio Comune di residenza, quella comunicata all’Asl di riferimento o all’Aido, l’associazione italiana donatori di organi. È sempre possibile cambiare idea, perché fa fede l’ultima dichiarazione ricevuta in ordine di tempo. Non ci sono limiti di età, fatta salva la necessità di aver compiuto almeno 18 anni. Il consenso/rifiuto potrà anche essere scritto sulla carta d’identità, se ancora in versione cartacea.

«Ci impegneremo da subito ad avviare una campagna informativa attraverso l’utilizzo dei social e dando disposizione agli impiegati comunali addetti al rinnovo della carta di identità di chiedere ai cittadini se intendono indicare nel documento la propria volontà – aggiunge Fulvia Zago -. In questo modo, poichè il numero medio di carte di identità rinnovate ogni anno è di 6000 si potrà potenzialmente giungere in un decennio ad aver raccolto la volontà di ogni cittadino. So che si tratta di un tema molto sentito tra i cittadini e anche tra gli amministratori, come dimostra la mozione in tal senso depositata già da qualche settimana dai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. La recentissima decisione del garante della privacy, che ha dato sostanzialmente il via libera alla possibilità di indicare la propria scelta sulla carta d’identità, ha dato la spinta decisiva».

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