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Claudio Corradino candidato sindaco, suicidio del centrodestra?

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Le intenzioni di voto pubblicate da La Nuova Provincia di Biella, pur non avendo il crisma di un sondaggio fatto su basi scientifiche, danno un’indicazione chiara dell’umore degli elettori di Biella (per votare clicca qui). Il dato più eclatante è certamente quello riferito alla lista civica di Dino Gentile, che viene accreditata di oltre il 40% dei voti. Altri due elementi meritano però di essere sottolineati. Il primo riguarda il pessimo risultato di Claudio Corradino, che – a fronte del 42% raccolto dal centrodestra a livello regionale – deve accontentarsi di un “misero” 23,95. Il secondo elemento è legato al tonfo del sindaco in carica Marco Cavicchioli, fermo all’11,64.

Le percentuali, ovviamente, non vanno prese alla lettera, ma tracciano una linea di tendenza significativa. Inoltre, è bene ricordare che al voto mancano quasi due mesi e tutto può ancora cambiare. Fin da ora però è possibile dire che sarebbe un grave errore da parte delle forze politiche sottovalutare il peso della lista civica di Gentile. Un sondaggio farlocco diffuso nelle settimane scorse da Roberto Pella dava Gentile al 9%. L’ex sindaco è su ben altre posizioni e le sue chances di arrivare al ballottaggio appaiono altissime. D’altra parte, sono cinque anni che Gentile lavora con costanza e determinazione a questo progetto. L’uomo è amato e rispettato. Inoltre, è riuscito ad aggregare intorno a sé personaggi altrettanto popolari come Antonio Ramella Gal, Luigi Apicella e Paolo Robazza.

Lo stesso non si può dire per Claudio Corradino, un candidato che, sebbene sia reduce dalla brillante esperienza amministrativa di Cossato, la città non sente suo. Con il vento politico che tira, se il centrodestra perdesse Biella sarebbe un autogol incredibile la cui responsabilità cadrebbe tutta sulla Lega. Il Carroccio, infatti, ha imposto Corradino agli alleati andando contro la stessa volontà del sindaco di Cossato molto più propenso a scegliere la Regione; peccato però che quel seggio fosse già prenotato da Michele Mosca.

E su Marco Cavicchioli che dire? Il suo in questi cinque anni è stato un operato mediocre, reso ancora più grigio dalla profonda crisi del Partito Democratico. Il pessimo risultato che emerge dalle indicazioni di voto può stupire solo chi guarda alla vita cittadina con le fette di salame sugli occhi.

Bene, invece, molto bene Giovanni Rinaldi, premiato per il suo attivismo e per il modo serio di fare politica. Il fatto che, in un momento certamente non felice per i grillini, riesca a contendere a Corradino la possibilità del ballottaggio è un risultato di tutto rispetto, che gli permettere di guardare con un cauto ottimismo al futuro.
Massimo De Nuzzo

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