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Simone Cristicchi al Sociale racconta una pagina straziante della storia

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In scena questa sera al Sociale “Magazzino 18”.

Uno spettacolo singolare, destinato a lasciare il segno, che ha potuto essere inserito nel cartellone di Biella in scena perché sin da subito, è stato chiaro a tutte le realtà coinvolte, la volontà di creare un momento di riflessione, raggiunto grazie ad una grande collaborazione. L’appuntamento prenderà il via alle 20,30.

In scena questa sera al Sociale “Magazzino 18”. Uno spettacolo singolare, destinato a lasciare il segno, che ha potuto essere inserito nel cartellone di Biella in scena perché sin da subito, è stato chiaro a tutte le realtà coinvolte, la volontà di creare un momento di riflessione, raggiunto grazie ad una grande collaborazione. L’appuntamento prenderà il via alle 20,30.

Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una vicenda del nostro Novecento complessa e mai abbastanza conosciuta.

Ed è ancor più straziante perché la “memoria” è affidata non a un imponente monumento, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Sono perciò ancora più vive, emozionanti.  Una sedia, accatastata assieme a molte altre porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Beni comuni nello lo scorrere di tante vite: interrotto dalla Storia, dall’esodo.

Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.

Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in una canzone e in un testo teatrale che prende il titolo proprio da quel luogo di Trieste, dove gli esuli – prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa in futuro di rientrarne in possesso. Diretto dalla mano esperta di Antonio Calenda, in una messinscena che intreccia con sensibilità documentazione storica e poesia, Cristicchi partirà proprio da quegli oggetti privati e semplici, per riportare alla luce le vite che vi si nascondono.

Due brani (Dentro la buca e Noi siamo la classe operaia) saranno interpretati dal coro Arcobaleno di voci dell’istituto comprensivo Biella 3 diretto dall’insegnante Cinzia dal Colle Lo spettacolo dopo il debutto al Teatro Rossetti con l’orchestra dal vivo e il coro di voci bianche ha continuato la tournee, con grande successo, con la musica eseguita dall’orchestra e il coro registrati.

A Biella l’entusiasmo e la disponibilità degli insegnanti, dei bambini e dei genitori ha reso possibile la presenza dei 31 piccoli artisti.

Una grande occasione per la città e per tutto il pubblico di Biella in scena che sarà presente, molto numeroso la sera dello spettacolo.

Il giorno dopo, giovedì 12 febbraio alle 11, presso il Teatro Sociale Simone Cristicchi incontrerà gli studenti delle scuole medie superiori della città.

Accanto a Simone Cristicchi ci sarà lo storico Gianni Oliva. Lo spettacolo, così come l’incontro il giorno successivo nascono da una serie di collaborazioni fortemente volute che hanno trovato nell’Amministrazione comunale il maggior sostenitore.

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