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Shotgun: storia di un artista che smise di fare quadri

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Quando la creatività guida la rinascita di una comunità locale

27 giugno 1990: la sala dell'Emancipation Community Center è piena che non ci entra più nemmeno una palla da baseball. Sono tutti afroamericani, naturalmente. Il Third Ward,  quartiere di Houston (50 mila abitanti), tra Emancipation Park, il Riverside Hospital e Alabama Street, dagli anni delle Black Panther è sempre stato nero e adesso è una zona della città con pesanti indici demografici ed economici.
Questa sera c'è un artista di quelli che fanno i murales giù vicino al Riverside Hospital. Si chiama Rick, Rick Lowe, un tipo alto dell'Alabama che fa grandi quadri, cartelloni e manifesti dedicati a tematiche socialmente impegnate. Un ragazzino del Liceo venuto qui con la sua classe a visitare l'atelier di Rick, prende la parola: “Ok, Rick, la tua arte corrisponde a quello che capita qua, ma non è quello che servirebbe alla gente, cioè, io, se fossi un artista, tirerei fuori qualche idea creativa per risolvere i problemi, invece di stare a dire alla gente quello che sa già”. Bum.

L'anno scorso Rick era qui, a Biella, a Cittadellarte. Con quella sua espressione che sembrava sempre sorridere furbo ma simpatico, mi disse che le parole di quel ragazzino gli avevano fatto capire tutto. In che senso? Adesso se cerchi il suo nome su google, trovi subito il progetto Row Houses, “organizzazione non-profit creata da artisti e attivisti afroamericani”. Che cosa fa? Fa case. Case a schiera, in stile shotgun, cioè fucile; perché sono strette e lunghe. Ma quello che rende le case di Rick speciali non è tanto la loro estetica da New Orleans vittoriana. È che costano circa la metà. Perché sono fatte apposta per gente a basso reddito.

Paolo Naldini

L'articolo completo verrà pubblicato sulla Provincia di Biella in edicola domani.

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