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Per la notte di Capodanno il cenone è low cost

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E’ un cenone di capodanno “low cost” quello organizzato dalla maggior parte dei ristoratori biellesi. Prezzi economici, ma piatti succulenti e all’insegna della più rigorosa tradizione piemontese e partenopea. I costi si aggirano tra i 25 e i 60 euro a persona: antipasti, primi, secondi, dolci e chi più ne ha più ne metta.

E’ un cenone di capodanno “low cost” quello organizzato dalla maggior parte dei ristoratori biellesi. Prezzi economici, ma piatti succulenti e all’insegna della più rigorosa tradizione piemontese e partenopea. I costi si aggirano tra i 25 e i 60 euro a persona: antipasti, primi, secondi, dolci e chi più ne ha più ne metta.

Per quanto riguarda la cucina locale, la scelta è ovviamente ampia.

«Per quest’anno la nostra idea più originale– sottolinea Francesco Militano dell’Antico ristorante Ca d’Gamba – è stata quella dei “menu take away”. I piatti vengono già preparati da noi, crudi o precotti. Dopodiché basterà che il cliente, una volta arrivato a casa, termini la cottura in forno per pochi minuti».

Tra i più economici, spiccano le storiche pizzerie del capoluogo. «Nonostante i tempi siano più duri – sostiene il titolare della Lucciola, Luigi Apicella – abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze della clientela. Certo, vedere che ci bombardano di tasse da pagare non è invogliante, ma di una festa così si deve pur sempre approfittare».

Per chi invece adora la cucina asiatica, il ristorante Perla d’Oriente ha organizzato un menù fisso con diversi antipasti, primi e secondi di tradizione cinese, giapponese ed italiana. «Per il brindisi – racconta Maicol Liu – offriremo spumante a tutti, e faremo un piccolo spettacolo pirotecnico nel nostro giardino posteriore».

Sulle aspettative, però, non tutti sono d’accordo. «L’anno scorso eravamo al completo – sottolinea Fiorina Apicella, della pizzeria Positano – e immaginiamo di replicare anche quest’anno». Guido Savi invece, titolare de La Perla, usa toni differenti: «Ogni anno la situazione è sempre meno rosea, l’unica cosa che raddoppia non sono i clienti, ma soltanto la tassa rifiuti».

Marco Comero

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E’ un cenone di capodanno “low cost” quello organizzato dalla maggior parte dei ristoratori biellesi. Prezzi economici, ma piatti succulenti e all’insegna della più rigorosa tradizione piemontese e partenopea. I costi si aggirano tra i 25 e i 60 euro a persona: antipasti, primi, secondi, dolci e chi più ne ha più ne metta.

Per quanto riguarda la cucina locale, la scelta è ovviamente ampia. Francesco Militano e Romeo Girardo, dell’Antico ristorante Ca d’Gamba, propongono un menu fisso da 50 euro tutto compreso.  Aperitivo di benvenuto, svariati antipasti, seguiti da primi e secondi di cucina piemontese, come il risotto al barolo con castelmagno. Per il brindisi di mezzanotte verranno offerti panettoni e pandori, farciti con cioccolato e crema inglese. «Ma per quest’anno l’idea più originale– sottolinea Francesco Militano – è stata quella dei “menu take away”. Abbiamo predisposto due scelte da 20 e 30 euro, a seconda della quantità desiderata. I piatti vengono quindi già preparati da noi, crudi o precotti. Dopodiché basterà che il cliente, una volta arrivato a casa, termini la cottura in forno per pochi minuti». Sempre nel rispetto dei sapori tipici, il ristorante Da Enrico di Zimone lancia il cavallo di battaglia del locale, l’apprezzato fritto misto alla piemontese. La pietanza verrà preceduta da una decina tra antipasti e primi piatti. «Quest’anno – racconta il titolare Marco Rizzo – ci siamo attrezzati con un salone più grande, e animeremo con musica dal vivo fino notte fonda. Per fortuna abbiamo già 100 coperti prenotati, quindi direi le aspettative sono ottime». Invece, per la trattoria Grandinetti, il proprietario, Roberto Grandinetti prevede  solo menù alla carta, ma con i piatti più richiesti per l’occasione, come la polenta concia, gli antipasti di salumi tipici e lo zampone con le lenticchie. Il ristorante Timo e Rosmarino infine, con quasi tutti i coperti già prenotati, propone specialità di carne e pesce con brindisi finale, al prezzo fisso di 40 euro.
Tra i più economici, spiccano le storiche pizzerie del capoluogo. La Lucciola propone due menù fissi, uno di carne e uno di pesce, rispettivamente da 25 e 35 euro: «Nonostante i tempi siano più duri dell’anno scorso – sostiene il titolare Luigi Apicella – abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze della clientela.  I prezzi sono più contenuti e vi è possibilità di scelta. Certo, vedere che in televisione ci bombardano di tasse da pagare non è invogliante, ma di una festa così si deve pur sempre approfittare». I piatti proposti dalla pizzeria La Lucciola sono tradizionalmente legati alla cucina napoletana, con pasta, vini della costiera amalfitana e tanto pesce. Specialità simili anche quelle della pizzeria Apicella. Raffaele, il titolare, ha deciso di non puntare su un menù a tema, ma su animazione e divertimento. «Allestiremo – spiega – una serata in stile “pianobar” con spettacoli e karaoke, dove i clienti potranno improvvisarsi cantanti. Per brindare il capodanno poi, a mezzanotte giocheremo alla lotteria. In palio ci saranno bottiglie di champagne e prodotti tipici napoletani». Per chi invece adora la cucina asiatica, il ristorante Perla d’Oriente ha organizzato un menù fisso da 40 euro con diversi antipasti, primi e secondi di tradizione cinese, giapponese ed italiana. «Per il brindisi – racconta Maicol Liu – offriremo spumante a tutti, e faremo un piccolo spettacolo pirotecnico nel nostro giardino posteriore. Così anche quest’anno punteremo a fare il pienone».
Sulle aspettative però, non tutti i ristoratori sono d’accordo. «L’anno scorso eravamo al completo – sottolinea Fiorina Apicella, della pizzeria Positano – e immaginiamo di replicare anche quest’anno». Guido Savi invece, titolare de La Perla, usa toni differenti: «Ogni anno la situazione è sempre meno rosea, l’unica cosa che raddoppia non sono i clienti, ma soltanto la tassa rifiuti».
Dunque una scelta ampia per tutti i biellesi, che anche quest’anno avranno la possibilità di risparmiare qualcosa sul portafoglio, senza dover rinunciare ai festeggiamenti di un capodanno fuori casa.
Marco Comero