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Eventi & Cultura

I miei primi 41 anni

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Cari amici, ogni volta dedico questa rubrica a qualcuno che ha bisogno d’aiuto…oggi, proprio oggi 41 anni fa, per amore o per errore sono venuto al mondo. Sono nato a Pisa e quella torre storta che nessuno è riuscito mai a raddrizzare mi ha segnato la vita.

Permettetemi in questo giorno speciale di non usare tutto lo spazio a mia disposizione…sono nato di otto mesi e credetemi, questi 30 giorni in più sulle spalle, li sento tutti, ancora di più oggi che potrei avere ancora 40 anni e un mese in più da giocarmi nella vita.

Non ho rimpianti se non quello d’aver spesso rovinato i miei rapporti affettivi per gelosia, non ho vendette da consumare perché chi mi ha ferito sarà giudicato dal tempo che al contrario di me ha molta più pazienza. Non ho amanti, non fumo più, non bevo, non mangio carne ed a Pasqua invece di andare a messa e mangiare poi l’agnello, festeggio la Resurrezione salvando qualche vita innocente dal macello. Tifo Fiorentina e chissà se vedrò mai uno scudetto…ma amo pensare che il giorno che arriverà sarà ancora più bello perché sognato, sono sempre stato di Destra ma ho notato che a sinistra c’è il centro ed a destra hanno fatto strada quelli che erano di sinistra.  Amo gli animali, sono contro la caccia e favorevole ai matrimoni civili tra persone etero e omo sessuali. Sono contro la casta ma so che in Italia c’è una catasta di casta e tutto sto legno quando sembra prendere fuoco capisce che se bruci un albero distruggi il bosco…e nel bosco ci sono i grillini che cantano e sarebbe peccato. Sono 41 anni che sono storto…ed oggi da senza voce mi faccio gli auguri e vi chiedo di farmi gli auguri di rimanere così.  Da storti il mondo si vede meglio e si notano quelli che dormono sulle panchine, nei canili, sui vagoni dei treni. Da storti si vede attraverso le finestre chi non ha più nulla in casa se non la voglia di farla finita. Ed allora cari amici della mia rubrica, ricordate sempre cosa diceva Totò: siamo uomini o caporali? Io sono storto come la torre di Pisa…che pende, pende ma mai non va giù! Alla fine le ho usate tutte le mie parole. Un’amica mi ha detto che questo pezzo non le piaceva perché dicevo troppo di me…mi ha convinto a non toccare una parola. In un paese dove la gente si uccide in silenzio è nostro dovere gridare: io ci sono, con tutti i miei difetti, ma sono vero.

Alberto Scicolone

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