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Canti a cuncordu a Oropa per la Candelora

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Domenica la comunità sarda di Biella ha partecipato alla processione e alla Messa, presieduta dal vescovo e arricchita da canti in sardo, latino e italiano

Domenica la comunità sarda di Biella ha partecipato ad Oropa alla processione per la Festa della Candelora e alla Missa Majore, la Santa Messa solenne presieduta dal vescovo di Biella, monsignor Gabriele Mana, decorata da canti in lingua sarda, latino e italiano.

Per l’occasione sono giunti dalla Sardegna “Su Cuncordu Planu de Murtas” di Pozzomaggiore e i suonatori di launeddas, Tore Agus, Matteo Muscas e Nicola Diana, per rendere ancora più solenne il rito.

All’entrata in chiesa della processione, le note del “Deus ti salvet Maria” hanno accolto fedeli e pellegrini, la nutrita rappresentanza della Comunità sarda di Biella e la Confraternita di Oropa, entrambe con stendardo processionale di Santa Maria e il clero. A fianco del vescovo, il canonico rettore del santuario, don Michele Berchi, i collegiali sardi di Oropa, monsignor Salvatore Pompedda e don Salvatore Brughitta.

Nel banco delle autorità, il consigliere comunale Paolo Robazza in fascia tricolore a rappresentare il sindaco della Città di Biella, Dino Gentile, e la senatrice Nicoletta Favero.

Durante l’omelia, il vescovo ha ricordato le profonde radici cristiane di cui è ricco testimone il bagaglio culturale religioso della Sardegna, giunto fino a noi anche con il canto ”a cuncordu”. Un legame antico e profondo con l’Isola grazie all’opera evangelizzatrice di Sant’Eusebio di Vercelli, il protovescovo di origini sarde, inviato nel IV secolo in Piemonte. Dalla sua opera missionaria discende la cristianizzazione della vasta regione subalpina affidatagli da Papa Giulio I, di cui Oropa, non solo per i Biellesi, è una delle perle più belle.

Dopo la benedizione, davanti all’antico sacello eusebiano sono stati intonati i “Gosos”, le Lodi di Oropa, dove Maria è invocata come “Mama de Oropa, consoladora”, consolatrice.

 

Giovanni Usai

 

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