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Economia

Primo maggio con 22mila disoccupati

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Ben 22mila iscritti alle liste di collocamento, 3500 lavoratori in cassa integrazione. Sono decisamente preoccupanti i dati sull’occupazione biellese che caratterizzano questo Primo maggio 2014. «La festa dei lavoratori – spiega Marvi Massazza Gal, segretario provinciale della Camera del lavoro di Biella – quest’anno sarà all’insegna del lavoro che manca. Per questo lo slogan della manifestazione del 2014 è “Il cuore del paese è il lavoro».

Ben 22mila iscritti alle liste di collocamento, 3500 lavoratori in cassa integrazione. Sono decisamente preoccupanti i dati sull’occupazione biellese che caratterizzano questo Primo maggio 2014.

«La festa dei lavoratori – spiega Marvi Massazza Gal, segretario provinciale della Camera del lavoro di Biella – quest’anno sarà all’insegna del lavoro che manca. Per questo lo slogan della manifestazione del 2014 è “Il cuore del paese è il lavoro».

I dati che verranno diffusi stamattina dai sindacati evidenziano come ci sia una ripresa delle esportazioni, che però non è sufficiente: «Nel nostro paese e nel Biellese – spiega Marvi Massazza –  siamo ancora in una situazione molto delicata per quanto riguarda il lavoro. La ripresa non c’è ancora, il tema del lavoro deve essere la priorità, e noi continuiamo ad avere nel Biellese migliaia lavoratori in cerca di un’occupazione».

Dunque la festa del primo maggio quest’anno sarà una vera e propria festa del lavoro: «Una celebrazione da condividere con chi un lavoro ce l’ha, ma soprattutto per  dare un lavoro a chi non ce l’ha – sostiene Marvi Massazza –  tra meno di un mese saremo chiamati alle ellezioni europee: serve una politica italiana per difendere il lavoro e per darlo a chi attualmente è disoccupato. Riteniamo sia fondamentale che la politica europea cambi. Non può più essere una politica di rigore, ma deve essere di crescita. In Europa 25milioni di disoccupati e così non si può più andare avanti».

Il disoccupato tipo, nel Biellese, ha le sembianze di una donna di media età, una ex lavoratrice di sesso femminile che ha già compiuto i 40 anni. «Anche se  – prosegue la sindacalista – la disoccupazione colpisce tutte le fasce d’età ed entrambi i sessi. E la crisi non riguarda più solo il tessile, ma ormai si è estesa in tutti i settori: «E’ trasversale – spiega –  tocca tutti: tessile, ovviamente, ma anche commercio, cooperative sociali, edilizia molto colpita».

La preoccupazione, da parte delle organizzazioni sindacali è grande: «Stanno finendo ammortizzatori sociali. Abbiamo bisogno il governo stanzi risorse sugli ammortizzatori in deroga altrimenti aumenteranno i licenziamenti».

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