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Economia

La guerra tra Fondazione e Cassa di Risparmio di Asti

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Sandro Delmastro: “Il duro scontro rappresenta un passaggio importante nella tutela della personalità e della biellesità della nostra banca. Da storico avversario di Squillario, devo ammettere che è come il buon vino: invecchiando… migliora!”

Non sembri leziosa e banalmente nominalistica la guerra dichiarata dall'Avv. Luigi Squillario, a nome della Fondazione della Cassa di Risparmio, contro la dirigenza della Cassa di Risparmio di Asti, guerra che ha trovato puntuale ed inevitabile riscontro sulla stampa locale.

Il duro scontro rappresenta, invero, un passaggio importante sia nella difesa della storica personalità della 'nostra' banca così come voluta da Mons. Pietro Losana, ispiratore e fondatore, sia nella tutela della 'biellesità' di un istituto che tutti noi abbiamo sempre considerato, insieme con Banca Sella, patrimonio finanziario-amministrativo caratterizzato dal 'nostro' .. DNA!

Molti cittadini, negli ultimi tempi, hanno registrato, nei rapporti con l'istituto di credito, profondi cambiamenti, probabilmente non del tutto eliminabili, disposti dalla nuova classe dirigente dell'istituto di credito: l'astigiana 'colonizzazione' ha cambiato profondamente l'approccio e noi vogliamo continuare a sentirci 'a casa nostra' quando entriamo in Biverbanca. Anche il logo è significativamente cambiato: intervengo con la presente perchè mi è stato dato un bigliettino con la scritta "Biverbanca" ma, rispetto al logo precedente, la scritta sottostante non è più "Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli" ma "Gruppo Cassa di Risparmio di Asti", con l'ulteriore aggiunta – che non posso sentire come 'mia' – "La banca di casa".

Avendo avuto modo di esaminare lo Statuto della Cassa di Risparmio rilevo come la denominazione, prevista dall'articolo 1), possa essere variata, come prevede il successivo articolo 15), soltanto dall'Assemblea straordinaria che deve deliberare con il voto favorevole di almeno l''81% delle azioni. Sarebbe bene sapere – posto che occorre rispettare le decisioni di una S.p.A. privata – chi ha votato a favore della 'debiellesizzazione" della banca. Credo anche che sarebbe buona cosa se gli 82 Sindaci dei Comuni biellesi redigessero una richiesta – da inoltrare alla Cassa di Risparmio di Asti – affinchè venga ripristinata, anche dal punto di vista nominalistico, quella caratteristica che fu voluta dall'indimenticabile ed indimenticato Mons. Losana: questi, non a caso, inoltrò nell'agosto 1956 una lettera all'allora Sindaco di Biella Coppa, allegando pure la copia del "regolamento" che prevedeva che "il Consiglio Comunale è interessato nella nomina della maggior parte degli Amministratori, onde ispirare più fiducia nei depositanti, ed assicurare il buon regime della Cassa".

Proprio in ragione di tale passaggio si può rinvenire una 'competenza' dei Sindaci del Biellese ad intervenire, ovviamente nel rispetto, lo ripeto, delle determinazioni degli organi decisori della società, affinchè venga bloccato un percorso che sembra penalizzare l'origine e la caratteristica della vecchia e gloriosa Cassa di Risparmio di Biella. Infine una valutazione più generale e curiosa: da 'storico' avversario di Luigi Squillario, debbo prendere atto che egli è come il buon vino:  invecchiando … migliora! Pensavo che avrei fatto molta fatica a dare pubblicità a questo mio riconoscimento, ma poi è accaduto che tutto mi è divenuto naturale, atteso che in realtà esprimo una valutazione positiva nei confronti dell'unico … Podestà che Biella ha avuto dal 1945 ad oggi !!!

So che tale accostamento farà probabilmente soffrire Squillario e gli farà leggermente salire la pressione arteriosa: ebbene, è una piccolissima soddisfazione che mi prendo!

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