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Economia

Biellesi in piazza contro il Job Act

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Sono stati oltre 300 i biellesi che si sono recati a Roma, alla manifestazione nazionale indetta dal comitato direttivo della CGIL. Altri due autobus sono partiti da Cossato e Pray.

Anche Biella ha partecipato allo sciopero generale che si è tenuto oggi, sabato 25 ottobre.

Sono stati oltre 300 i biellesi che si sono recati a Roma, alla manifestazione nazionale indetta dal comitato direttivo della CGIL. Sei i pullman partiti alla volta della capitale. Il ritrovo, per i partecipanti biellesi era previsto per ieri sera alle 22 davanti alla Camera del lavoro di via Lamarmora. 

«Altri due autobus – spiega Marvi Massazza Gal, segretario generale della CGIL di Biella  – sono partiti da Cossato e Pray. Hanno viaggiato di notte, così da arrivare a Roma questa mattina, verso le 8, in perfetto orario per la manifestazione, che è iniziata alle 9.30 in Piazza Esedra. Al centro della protesta le proposte del sindacato sul lavoro ed in particolare sull’estensione dei diritti a tutte le lavoratrici ed i lavoratori affinché non ci siano più dipendenti di serie A e di serie B. La manifestazione, inoltre, cade nei giorni in cui il Parlamento discuterà la legge di stabilità, dunque in Piazza San Giovanni non mancheranno precise rivendicazione su nuove politiche economiche che contrastino la recessione, favorendo una vera ripresa del Paese.

«Noi pensiamo – piega ancora la sindacalista – che questo Job Act non porterà occupazione. Non basta modificare le regole sull’assunzione quando c’è un mercato stagnante. Le aziende non hanno ordinativi, la riforma porterà solo a  peggiorare le condizioni di lavoro in essere  ed i soldi stanziati non saranno sufficiente ad allargare le tutele ai precari. Continueranno ad esserci i disoccupati, i lavoratori che hanno bisogno di avere ammortizzatori sociali che, invece di essere preservati si ridurranno. Per fare un esempio il Job Act non contiene più la cassa integrazione per le cessazioni attività».

Nel territorio biellese la situazione lavoro è ancora allarmante: «Il tasso disoccupazione – spiega ancora Marvi Massazza – non si sta abbassando. Le poche offerte che ci sono, purtroppo, sono tutte per impieghi a tempo determinato. La situazione è tragica».

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