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Economia

Biella, Asti, Ivrea e Torino unite per sostenere lo sviluppo imprenditoriale

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Unire le esperienze, le professionalità e le capacità per individuare i servizi migliori e crearne di più avanzati e innovativi, con l’unico obiettivo di sostenere al meglio lo sviluppo imprenditoriale, economico e sociale della Regione.

 

Unire le esperienze, le professionalità e le capacità per individuare i servizi migliori e crearne di più avanzati e innovativi, con l’unico obiettivo di sostenere al meglio lo sviluppo imprenditoriale, economico e sociale della Regione. Dopo altre esperienze aggregative, anche il Piemonte Confindustriale intende interpretare al meglio il disegno della riforma Pesenti, puntando all’evoluzione di una piattaforma di crescita per le imprese: un modello culturale e di cambiamento sociale. Se si vuole accendere il motore della crescita a vantaggio delle imprese si deve fare sistema, abbandonando campanilismi e immobilismo. Questo è il messaggio chiave del progetto di aggregazione, dal quale nascerà un nuovo soggetto giuridico di rappresentanza frutto di una Newco, tra le Confindustrie di Torino, Asti, Biella e Canavese che, attraverso una strategia inclusiva, avrà tra gli obiettivi principali quello di generare maggiore rappresentanza, maggiore identità associativa, quindi più peso economico, sociale e politico, maggiore competitività nei servizi proposti, maggiore efficienza e “care” nei confronti degli associati.

 

In Italia ad oggi il lavoro di ridisegno della governance territoriale di Confindustria ha permesso di ridurre in quattro anni il numero delle organizzazioni di rappresentanza, passando da 100 a 73, e tra queste 5 sono le organizzazioni a perimetro regionale. Con la nuova identità, l’Area Vasta, frutto dell’integrazione di 4 territori storicamente punto di riferimento della manifattura Made in Italy come appunto Torino, Asti, Biella e Canavese, rappresenterà 3000 imprese associate per un totale che supera i 143 mila addetti. L’obiettivo di questo processo è quindi molto semplice, ovvero aumentare la forza di interlocuzione in tutto il territorio piemontese, introducendo irrinunciabili principi di efficienza e razionalizzazione organizzativa.

 

Dario Gallina, Presidente degli industriali torinesi, nel commentare il progetto di aggregazione fra le associazioni di Asti, Biella, Ivrea e Torino sottolinea come “la logica di questa operazione sia necessariamente “di sistema” ed abbia come obiettivo principale quello di dare maggiore forza alla rappresentanza degli interessi industriali e solidità ai rapporti con le Istituzioni in modo da esercitare un’azione più incisiva e sinergica a sostegno della crescita economica dei territori coinvolti. Una Confindustria più forte si basa su di un sistema che si consolida a livello territoriale, che evolve con servizi di eccellenza e un’offerta più ampia e di maggiore qualità. Una grande sfida per sostenere lo sviluppo delle nostre imprese e dare nuove prospettive alla manifattura in Piemonte.

 

Paola Malabaila, presidente Unione Industriale della Provincia di Asti dichiara che “in una fase storica in cui il rischio dell’individualismo declinato nelle più svariate accezioni è fortemente presente, noi crediamo invece nella forza dell’unione, del confronto e del continuo scambio di idee, di informazioni e di esperienze. Proprio per questo motivo abbiamo avviato il processo di studio dell’ipotesi di aggregazione con Torino, Biella e Ivrea. Rafforzare la capacità di rappresentanza ed incrementare la qualità e la gamma dei servizi offerti salvaguardando al contempo l’identità dei territori coinvolti nel progetto è l’obiettivo a cui vogliamo tendere; il percorso non è certamente facile, e vi sono numerosi aspetti sui quali va trovata la convergenza, ma l’impegno che ci stiamo mettendo per raggiungere l’intesa è grande, confidiamo che si possa riuscire nell’obbiettivo”.

 

Carlo Piacenza, Presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Mantenere e sviluppare il valore della rappresentanza e il legame con le imprese conservandone la declinazione territoriale, costruire un’”identità “ di area industriale vasta, più ampia, ma con un comune sentire, utile a orientare le scelte di politica industriale regionali e nazionali, garantire un elevato livello di servizio ai nostri Associati : questi sono i nostri obiettivi. Sono obiettivi molto sfidanti e certamente non tutti perseguibili nel breve periodo anche perché presuppongono, da parte di tutti noi, indipendentemente dalla “dimensione” di partenza, la capacità di immaginare e realizzare un soggetto attivo e riconosciuto completamente nuovo”.

 

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