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Cronaca

Sul computer le prove del tradimento di mio marito

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«Non ho violato un bel nulla – dice Barbara -. Un pomeriggio di maggio arrivo a casa dal lavoro.  Mi metto al computer e lancio Google+. Si apre il profilo di mio marito. E lì inizia l’incubo. Scopro che ha una relazione con una donna di 60 anni. Ogni messaggio che leggo è una pugnalata al cuore. Gli chiedo spiegazioni. Lui ammette.  Che altro può fare davanti all’evidenza? Mi dice che la storia dura da sei mesi e che anche lei è sposata.

«Sono io la famosa hacker, quella che avrebbe violato per gelosia la casella di posta elettronica di un’altra donna». Inizia così il racconto di Barbara (usiamo un nome di fantasia), 47 anni, denunciata dai carabinieri per accesso abusivo a sistema informatico. Sembra una stupida storia da adolescenti, dietro invece c’è un dramma. Il dramma di una famiglia che si sgretola dopo quasi trent’anni di matrimonio e il dramma di una donna che ha già tentato quattro volte il suicidio.

«Non ho violato un bel nulla – dice Barbara -. Un pomeriggio di maggio arrivo a casa dal lavoro.  Mi metto al computer e lancio Google+. Si apre il profilo di mio marito. E lì inizia l’incubo. Scopro che ha una relazione con una donna di 60 anni. Ogni messaggio che leggo è una pugnalata al cuore. Gli chiedo spiegazioni. Lui ammette.  Che altro può fare davanti all’evidenza? Mi dice che la storia dura da sei mesi e che anche lei è sposata.

  «Pensavo di morire – prosegue Barbara -. Sulle mail c’erano tutti i riferimenti di questa signora. Provo a contattarla, ma non mi risponde. Le mando un  messaggio: “Vediamoci nel piazzale della Bennet, verrò armata solo delle mie parole”. Anche questa volta non risponde, ma nei giorni successivi va dai carabinieri di Bioglio e mi denuncia per minacce. Continuo a cercarla, voglio un chiarimento. E così scatta anche la denuncia per stalking. Un giorno riesco a parlare con suo marito. Mi dice che è a conoscenza della storia e che è contento perché sa che mio marito è una brava persona. Pensavo di impazzire. E, infatti, sono impazzita. Ho  tentato più volte il suicidio. Ora sono in cura al Centro di igiene mentale, dove vado  due volte alla settimana. Assumo psicofarmaci, ma sono in continua tensione. Ci sono momenti in cui temo di perdere il controllo.

«Vivo ancora con mio marito – racconta -, ma credo che ci separeremo. Io non riesco proprio a perdonarlo. In trent’anni di matrimonio posso anche concepire una scappatella, magari con una donna giovane e  bellissima. Questa relazione però non è stata una scappatella, è durata sei mesi e per di più con una persona molto più anziana di me.

«Mi sono messa in mutua, spero di riprendermi. La raffica di denunce rende però tutto tremendamente più difficile. Sono esasperata. Un giorno su Twitter le ho scritto “Tu puzzi!” e lei è tornata dai carabinieri di Bioglio. Ho saputo proprio dal vostro giornale che c’era un’inchiesta aperta anche per la vicenda della posta elettronica. L’altro giorno mi hanno di nuovo  interrogata. I carabinieri sono stati molto gentili, hanno detto di non preoccuparmi. Io però non ne posso proprio più”.

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