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Cronaca

La curia difende il prete condannato per pedofilia

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Un comunicato stampa del consiglio pastorale che spaccia la prescrizione del reato per assoluzione

Con amarezza si deve constatare l’uso della diffamazione e della calunnia come mezzo di comunicazione“. sacerdote-biellese-condannato-a-nove-anni-per-pedofilia Inizia così lo sconcertante comunicato stampa diffuso dal consiglio pastorale biellese in merito alla notizia, pubblicata questa mattina dalla Nuova Provincia di Biella, del sacerdote biellese Piergiorgio Albertini condannato a nove anni di reclusione da un tribunale brasiliano per pedofilia. Il prete ha evitato il carcere solo perché il reato è caduto in prescrizione. La curia biellese però, dichiarando il falso, afferma nel comunicato che  “Il 7 aprile 2014 don Albertini è assolto dall’accusa dal Tribunale civile dello Stato dell’Amazzonia in Brasile“.

Non c’è stata alcuna assoluzione per il prete biellese, ma solo estinzione della puniibilità, che è ben altra cosa. l’arcangelo-23-16-garantismo-diocesano

In ogni caso, riportiamo integralmente il comunicato del consiglio pastorale.

“Il sacerdote Piergiorgio Albertini è nato a Ginevra (Svizzera) il 4 luglio 1940, da una famiglia biellese. Diviene religioso e sacerdote dei missionari della Consolata di Torino, ricevendo l’ordinazione il 17 dicembre 1966. Nell’anno 1997, lasciando i Missionari della Consolata, viene incardinato da mons. Massimo Giustetti nel clero della diocesi di Biella, continuando il servizio nella prelazia di Borba, in Brasile come sacerdote fidei donum, con generosità in mezzo ai poveri.

“Nel 2010 si viene a sapere di accuse di abusi sessuali su minori. Il Vescovo di Borba in Brasile emette il decreto preventivo di ‘sospensione a divinis’ in attesa del processo civile, e invia copia per conoscenza al Vescovo di Biella. Il Vescovo di Biella chiede a don Albertini di restare in Brasile fino al termine dei processi per non sottrarsi alle responsabilità, laddove venissero accertate. Intanto il sacerdote protesta la sua innocenza. Il 7 aprile 2014 don Albertini è assolto dall’accusa dal Tribunale civile dello Stato dell’Amazzonia in Brasile. Il 17 aprile 2014 il Vescovo di Borba in Brasile annulla il decreto di sospensione e riammette nel pieno esercizio del ministero lo stesso sacerdote durante la S. Messa Crismale del Giovedì Santo.

“A conclusione definitiva del procedimento il Vescovo di Biella chiede il rientro in diocesi del sacerdote, anche a motivo dell’età e della salute. Di tutto questo dà comunicazione al Consiglio Presbiterale. Il Vescovo di Borba, il 7 settembre 2014 al rientro in Italia di don Albertini in Italia scrisse: ‘Trascorsi 25 anni di presenza missionaria nella Prelazia di Borba ritengo di dover ringraziare molto il Signore e padre Albertini per la sua presenza, per la sua dedizione e per la sua vita missionaria’.

Al rientro in Italia, a don Albertini, alla soglia dei 75 anni di età, non è stato affidato alcuna responsabilità pastorale diretta. La Diocesi di Biella non è a conoscenza di alcun caso o di casi di pedofilia in cui siano coinvolti sacerdoti incardinati nella Diocesi. La totale trasparenza richiesta da papa Benedetto XVI, papa Francesco e da tutta la chiesa italiana trova il più pieno consenso nella nostra Diocesi, laddove i fatti vengano circostanziati e denunciati all’autorità competente. La diffamazione di persone dichiarate innocenti dal Tribunale è un pessimo metodo di comunicazione di cui si risponde davanti a Dio e, nel caso, anche davanti alla giustizia dei tribunali umani”.

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