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Cronaca

Fruttivendolo con quattro lavoratori in nero in situazione disumana. Arrestato

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Fruttivendolo con quattro lavoratori in nero in situazione di estremo degrado. Arrestato
Ecco in che condizioni vivevano FOTOGALLERY
I Carabinieri del Nil di Biella hanno effettuato un accesso ispettivo in materia di lavoro in Cossato, presso impresa individuale classificata come esercente attività di commercio al dettaglio di frutta e verdura fresca. All’atto dell’accesso, venivano identificati, il titolare dell’impresa nonché 4 lavoratori cinesi.
Tutti i suddetti lavoratori venivano trovati intenti al lavoro e nella fattispecie nel caricare cassette e scatole contenenti prodotti ortofrutticoli su furgoni.

Verifica regolarità lavoro

Nel corso dell’accesso, finalizzato alla verifica della regolarità dei rapporti di lavoro, si accertava che tutti i suddetti lavoratori erano sprovvisti di contratto di lavoro, per cui considerati in un rapporto di lavoro sommerso c.d. “in nero”, irregolarità per cui questo NIL procederà con contestazioni a parte di natura amministrativa e penale inerenti anche altre violazioni in materia sicurezza, sorveglianza sanitaria e igiene sui luoghi di lavoro.

Condizioni di estremo degrado

Risultavano evidenti le condizioni di estremo degrado sia dei luoghi di lavoro che della situazione alloggiativa in riferimento ai lavoratori i quali veniva impiegati in violazione delle norme in materia di sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro ed alloggiato nelle pertinenze della sede operativa dell’impresa individuale, in camere versanti in precarie condizioni igienico/sanitarie.
Nonché, per quanto concerne un lavoratore, approfittando del suo stato di bisogno che lo spingeva ad accettare tale situazione lavorativa poiché essendo in condizioni di estrema criticità, tali da rendergli impossibile provvedere alle proprie esigenze elementari, trovandosi nelle condizioni di clandestino sul territorio italiano e quindi impossibilitato a trovare qualsivoglia impiego regolare.

Alloggio in condizioni disumane

Per quanto riguarda il degrado della situazione alloggiativa, si fa riferimento allo stato delle camere da letto, che si presentavano, come meglio evidenziato nell’allegato fascicolo fotografico, fatiscenti, umide, con muri scrostati e ricoperti da muffa e quindi insalubri, verosimilmente in condizioni di promiscuità, come si evince dalla presenza di più materassi in alcune camere, più capi di abbigliamento, senza riscaldamento e con serio pericolo di folgorazione, dovuto al sovraccarico di tensione causato dalla presenza di numerose prese con “ciabatte” multiple e fili volanti, che alimentano scaldaletto e pompe di calore utilizzate per riscaldare i locali. Inoltre la cucina dell’alloggio si presentava in condizioni igienico sanitarie allarmanti, con spazzatura e residui di cibo, sparsi sulle suppellettili e pavimento, nonché pentolame sporco con incrostazioni di cibo. Non era presente una vera cucina ma due fornelletti a gas che costituiscono ulteriore e grave pericolo per l’incolumità degli occupanti. L’alloggio è dotato di un unico bagno, in uso comune, sporco ed in condizioni fatiscenti. Per quanto concerne invece i luoghi di lavoro, gli stessi si sviluppano all’esterno in area ricoperta da tettoia artigianale, adattata con tronchi di albero e teli impermeabili, a serio rischio crollo, ove erano presenti prodotti ortofrutticoli, pronti per essere caricati in furgoni, per la successiva distribuzione a non meglio specificati ristoranti “cinesi” della Lombardia, contenuti in cassette di legno o scatole di cartone, posti sopra dei bancali di legno, appoggiati al pavimento costituito da terra battuta, ove verosimilmente circolano animali vari, in special modo insetti e topi, come si evince dalla presenza di varie esche topicide nonché di carcasse di topi, presenti in alcune scatole, poste accanto ai prodotti ortofrutticoli pronti per la distribuzione. Il luogo di lavoro comprende anche delle celle frigo contenenti alimenti, carni varie, pesce ed altri prodotti alimentari surgelati di varia natura. Inoltre si accertava la presenza di lastre di eternit nei luoghi di lavoro sia come copertura che in frammenti a terra, in zone calpestabili ed evidentemente calpestati dai lavoratori.

Prodotti alimentari

In riferimento allo stato di conservazione dei prodotti alimentari e le relative verifiche sanitarie, nonché per la presenza di “eternit”, di cui è nota la pericolosità, si richiedeva e otteneva l’intervento rispettivamente dell’ASL e dell’ARPA competenti per territorio i quali procedevano con atti a parte.
Inoltre il NORM Carabinieri di Cossato, in data 13.01.2019, a seguito di intervento per presunto incendio nel summenzionato sito di lavoro, accertavano la presenza di un cittadino cinese, risultato clandestino, trovato insieme al titolare, intenti nello spegnimento di fiamme che gli stessi avevano attivato per la distruzione di alcune cassette in legno e cartone. Nell’occasione il cittadino extracomunitario irregolare veniva deferito ai sensi dell’art.10 bis del D.L.vo nr.286/98.
Per quanto sopra ed in considerazione della presenza di più elementi costituenti lo sfruttamento del lavoro, così come recita l’articolo 603bis del c.p. e precisamente: lo stato di bisogno del lavoratore, la sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, la sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro e alloggiative degradanti, nonché a situazioni di grave ed imminente pericolo, nonché della accertata reiterazione dell’utilizzo di lavoratori extracomunitari clandestini, da parte del prevenuto, si ritiene che il datore di lavoro, accompagnato in caserma presso il Comando Compagnia Carabinieri di Cossato, per la redazione degli atti di rito, si sia reso responsabile del reato di cui sopra e per tale ipotesi delittuosa veniva dichiarato, in stato di arresto del reato previsto e punito dall’art.603bis del c.p., in quanto trattasi di norma che prevede l’arresto obbligatorio.
L’attività veniva coordinata Procuratore della Repubblica, D.ssa Teresa Angela CAMELIO, che ne disponeva l’associazione presso la locale Casa Circondariale a sua disposizione.

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