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Cronaca

Botte da orbi in carcere a Biella fra detenuti spacciatori

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Test omosessualità a poliziotto, risarcito con 10mila euro. Un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10mila euro per "danno morale".

Maxi rissa e droga in carcere, non c’è pace per la casa circondariale di Biella. A darne notizia e a lanciare l’allarme, dopo i recentissimi fatti di cronaca, è stato ancora una volta il sindacato Osapp. L’episodio si è verificatoal quarto piano del padiglione, quello a “ regime aperto”, dove sono ristretti detenuti comuni ordinari.

«Botte da orbi in ogni dove, i detenuti se le sono date di santa ragione forse per contendersi il “comando” interno tra detenuti» ipotizzano i rappresentanti della sigla sindacale. A riportare la calma e l’ordine sono stati gli agenti della polizia penitenziaria, intervenuti per sedare la rissa, che con non poche difficoltà hanno posto fine alla violenza e ripristinato la sicurezza.

Il giorno successivo si è verificato un altro fatto non meno degno di nota. In seguito alla rissa, infatti, martedì gli agenti hanno effettuato una serie di controlli interni con lo scopo di appurare le ragioni scatenanti dei disordini del giorno precedente: «Il sospetto – spiega ancora l’Osapp – è che si tratti di un’attività si spaccio interna al carcere». Infatti in una cella del quarto piano del nuovo complesso, proprio dove si sono verificati i tafferugli, la polizia penitenziaria ha trovato due “panetti” di hashish del peso di circa 130 grammi.

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