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Cronaca

Banda del rame, tre biellesi tra gli arrestati

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Tre, delle dieci custodie cautelari ordinate dal Gip per i furti di rame avvenuti tra settembre e dicembre del 2014, coinvolgono delle persone residenti nel Biellese. Francesco Spinnato, 39 anni anni, e il socio 53enne Lorenzo Pietrobon, gestori di un’azienda di smaltimento e recupero di rifiuti a Santhià, indagati per ricettazione, sono stati affidati agli arresti domiciliari. Al terzo uomo, 27 anni, di origine rumena, inquadrato come il referente del territorio, è stato imposto l’obbligo di dimora.

Tre, delle dieci custodie cautelari ordinate dal Gip per i furti di rame avvenuti tra settembre e dicembre del 2014, coinvolgono delle persone residenti nel Biellese. Francesco Spinnato, 39 anni anni, e il socio 53enne Lorenzo Pietrobon, gestori di un’azienda di smaltimento e recupero di rifiuti a Santhià, indagati per ricettazione, sono stati affidati agli arresti domiciliari. Al terzo uomo, 27 anni, di origine rumena, inquadrato come il referente del territorio, è stato imposto l’obbligo di dimora.

Ha solo 28 anni il capobanda, da lunedì agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Milano. Costretto all’obbligo di firma un residente di Settimo Torinese. Rimangono ancora a piede libero cinque persone, tutte di origine rumena e senza fissa dimora. Sono tutte latitanti.

I furti di rame interessavano sia aziende dismesse che imprese attive, ma ad essere colpiti erano in particolar modo i cimiteri. L’operazione è stata chiamata  “Oro rosso” ed è ancora in pieno svolgimento. E’ stata  coordinata dalla procura di Biella, e condotta dai carabinieri con a capo il nuovo comandante del nucleo investigativo, il capitano Alessandro Loddo. Sono 78 i furti scoperti e denunciati, per un totale di rame rubato che supera le 20 tonnellate. Tre le ricettazioni portate alla luce e che vedono coinvolte due ditte: una di Cavaglià e una di Milano. Circa 700 i chili di materiale saccheggiato che i militari sono riusciti a recuperare e quattro i furgoni sequestrati.

«Le difficoltà riscontrate – ha detto  il capitano Alessandro Loddo alla conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina  alla caserma dei carabinieri – sono dovute al fatto che si tratta di cittadini fluidi, senza fissa dimora e non è semplice ritracciarli. L’indagine è ancora in corso, ma si è svolta abbastanza velocemente: ci sono voluti circa sei mesi per risalire ai colpevoli dei furti. Le ricerche ora si svolgono su Milano e Torino, ma i ricercati sono molto furbi e per mestiere non lasciano tracce. Nella giornata di ieri (lunedì per chi legge), dopo aver quasi abbandonato le speranze, siamo riusciti a rintracciare a Milano il capo dei ladri. I diversi referenti fornivano le informazioni del territorio in cui si trovavano, indicando i luoghi in cui commettere i furti. Una volta recuperato il rame, i ladri si rivolgevano a dei ricettatori che compravano a poco e rivedevano il materiale alzando il prezzo».

Tra i più colpiti troviamo i cimiteri di Biella, Tollegno, Cossato, Salussola, Torino Monumentale e Arnad (AO).
«Abbiamo operato a posteriori – conclude il capitano Alessandro Loddo -. Non è stato possibile prevenire i furti. Solo con le indagini siamo riusciti a risalire ai colpevoli».

Mario Monteleone