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Cronaca

Addio al compagno Alberto Fappani

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E’ stato celebrato martedì pomeriggio il funerale di Alberto Fappani, scomparso domenica scorsa a causa di un tumore all’età di 76 anni. A salutarlo per l’ultima volta, oltre ai suoi cari, c’erano tutti gli amici e i compagni  che per una vita intera lo hanno stimato.

E’ stato celebrato martedì pomeriggio il funerale di Alberto Fappani, scomparso domenica scorsa a causa di un tumore all’età di 76 anni. A salutarlo per l’ultima volta, oltre ai suoi cari, c’erano tutti gli amici e i compagni  che per una vita intera lo hanno stimato.

Alberto era una persona molto conosciuta nel biellese, per molti anni era stato impiegato assistente all’allora Sip (oggi Telecom). Sin da giovane aveva dimostrato di essere una persona molto colta, gli piaceva la politica, tanto da arrivare ad essere nominato dirigente della Democrazia Cristiana. Nei primi anni 70, nel pieno periodo dell’anticonformismo, passò al Movimento politico lavoratori e dopo un breve trascorso entrò a far parte del Partito di Unità Ploretaria. Attualmente era iscritto a Rifondazione Comunista federazione di Biella. Anche il mondo delle Acli piange Alberto, oltre che essere ancora oggi un membro attivo, era stato presidente provinciale dal 1969 al 71.

Chi ha avuto modo di conoscerlo, lo ricorda come una persona sempre con il sorriso sulle labbra, amava portare avanti le sue idee, e nello stesso tempo riusciva a condividere quelle degli altri, a volte molto diverse, ma sempre  attraverso dialoghi costruttivi.

Partecipava a tutte le riunioni di Rifondazione Comunista, e durante i suoi interventi si capiva subito che era una persona molto preparata, insomma che la sapeva lunga. Era appassionato di cani, ne aveva salvati nove dal canile, l’ultimo si chiama Grillo, è un meticcio nero di nove anni.

«Mio fratello – spiega Aldo – era una persona fantastica. La sua sensibilità lo portava a star male nel vedere la gente che viveva carica di problemi. Nel suo piccolo ha aiutato molte persone. Era molto impegnato tra le Acli e il partito, quello che diceva gli usciva dal cuore. Mi mancherà molto». 

Alle sue parole fano eco quelle di Walter Clemente di Rifondazione Comunista: «Sono molto desolato per la morte di Alberto. A tutti noi mancherà la  frase “scusate compagni”, immancabile all’inizio di ogni suoo intervento. Abbiamo portato avanti le nostre idee per 40 anni tra riunioni e battaglie politiche. Non dimenticherò mai quando arrivava in federazione con il suo sigaro e il cane. Se ne è andato un vero e insostituibile compagno».

Anche Carla Ladetto e Renato Nuccio ricordano con affetto l’amico Alberto: «Abbiamo trascorso con lui anni bellissimi. Quelli che quando era il caso di difendere la classe operaia lo si faceva senza nessun indugio – spiegano -. Erano bei tempi, quante volte ci siamo ritrovati insieme a volantinare davanti alle fabbriche. Lui non si tirava mia indietro. Era una persona che quando parlava sapeva perfettamente quello che diceva. Abbiamo perso un grande amico oltre che un vero compagno». 

Mauro Pollotti

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