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Scuole al freddo per risparmiare, ma all’ufficio anagrafe ci sono 24 gradi

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Il comune di Biella cerca di risparmiare 500mila euro abbassando le temperature negli uffici pubblici.   Ma, mentre in certi istituti scolastici fa tutt’altro che caldo (nei giorni scorsi nella scuola elementare del Piazzo c’erano 15 gradi),  all’ufficio anagrafe del Comune di Biella ci sono 24 gradi.

 Il comune di Biella cerca di risparmiare 500mila euro abbassando le temperature negli uffici pubblici, tra cui edifici comunali e scuole. L’iniziativa, promossa dal vicesindaco Diego Presa,  ha lo scopo di spendere  meno per i consumi di energia elettrica, riscaldamento ed acqua.  

Ma mentre in certi istituti scolastici fa tutt’altro che caldo, all’anagrafe del Comune di Biella ci sono 24 gradi. La polemica era stata sollevata la scorsa settimana dagli insegnanti di alcune scuole, e anche dai genitori degli alunni. In diverse classi non si arriva nemmeno a venti gradi, quando la legge prevede appunto 20°C di temperatura e dal 45 al 55% di umidità. Criterio vorrebbe che venissero prima abbassati i riscaldamenti degli uffici pubblici in cui si muore di caldo e in cui, talvolta, i dipendenti passano l’inverno con le finestre socchiuse.  Per questo motivo, in settimana, siamo andati a misurare, con un termometro ambientale di precisione, le temperature all’interno del tribunale, degli uffici di Palazzo Oropa e dei locali del giudice di pace in via Italia. Nel primo caso, al Palazzo di giustizia, le misurazioni oscillavano tra i 19.4 °C, dato rilevato nella tromba delle scale, e i 21.1°C del terzo piano, quello della procura. Nei piani intermedi, il primo e il secondo, i 20 °C, in media, sono garantiti. Insomma, l’obiettivo del vicesindaco di mantenere i venti gradi sembra essere stato centrato, trascurando i dati dell’ultimo piano: è risaputo che il calore tende a salire verso l’alto. Tutt’altra situazione si riscontra, invece, dal giudice di pace, dove le temperature vanno dai ventidue circa ai 23.3 °C.

A Palazzo Oropa troviamo la situazione più clamorosa. All’ufficio anagrafe, inaftti, il termometro registra oltre 24 gradi. I gradi invece sono 20 negli uffici di gabinetto al secondo piano.

«Questi edifici non tengono la temperatura in maniera uniforme – spiega Diego Presa -. Stiamo ancora cercando di ragione sugli interventi strutturali. Ci sono diversi picchi da una stanza all’altra e dove sono presenti le termovalvole questo dipende dalla volontà dei singoli. Sicuramente si può ancora migliorare. Stiamo portando avanti una campagna in tre punti per ridurre i consumi eccessivi e gli sprechi inutili. Come prima cosa cerchiamo di sensibilizzare i comportamenti dei lavoratori: il troppo caldo non è salutare. In secondo luogo cerchiamo di ridurre i punti di emissione: in molti casi, ad esempio, è necessaria solo una luce e se ne può benissimo spegnere una. Ma soprattutto bisogna investire e le nuove tecnologie che si sono andate sviluppando sembrano proprio fare al caso nostro. La sostituzione dei neon con le lampadine a led, soprattutto nei parcheggi interrati, ci potrebbe consentire di risparmiare quasi il 50%. Un investimento di un milione di euro, che con un mutuo di dieci anni, ci potrebbe consentire un notevole risparmio».

Ma ci sono state già le prime lamentele da parte della scuola materna del Piazzo. «Il momento critico – spiega il vicesindaco – è il passaggio da venerdì a lunedì siccome il riscaldamento viene spento nel fine settimana. Se si sbaglia l’orario di accensione il processo di riscaldamento verrà spostato in avanti. Abbiamo già provveduto a sistemare il disagio».

Mario Monteleone

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