Seguici su

Attualità

Scuola, aiuti alle famiglie

Pubblicato

il

Dal prossimo anno, le famiglie piemontesi non riceveranno più assegni di studio a copertura delle spese scolastiche ma un contributo sotto forma di voucher, spendibile presso una rete distributiva di beni e servizi, il più possibile capillare in modo da coinvolgere anche le zone più marginali del territorio.

Dal prossimo anno, le famiglie piemontesi non riceveranno più assegni di studio a copertura delle spese scolastiche ma un contributo sotto forma di voucher, spendibile presso una rete distributiva di beni e servizi, il più possibile capillare in modo da coinvolgere anche le zone più marginali del territorio. È la proposta sulla quale l’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero, ha discusso questo pomeriggio in sede di VI Commissione, in Consiglio regionale.

Il voucher, strumento già previsto dalla legge regionale 26/2015 e approvato all’unanimità lo scorso marzo da un ordine del giorno del Consiglio regionale, sul modello dei ticket restaurant, permetterà di fatto alle famiglie di provvedere direttamente alle spese legate alle attività scolastiche e quelle relative all’iscrizione e frequenza. Ne potranno usufruire tutti gli studenti frequentanti i percorsi di istruzione e di Istruzione e formazione professionale fino al compimento dell’obbligo scolastico (scuole secondarie di primo grado e scuole secondarie di secondo grado,  percorsi di istruzione e formazione professionale).

Vanno in questa direzione le proposte di modifica alla Legge 28/2007 e al Piano triennale di interventi in materia di istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa, che, a inizio settembre, saranno sottoposte al confronto con la Conferenza regionale per il diritto allo studio. Seguiranno i passaggi in Giunta e in Consiglio regionale, per consentire l’emissione del bando “a voucher” nel mese di novembre, in concomitanza con l’approvazione dell’assestamento al bilancio regionale, che fornirà le relative risorse, quantificate in circa 13 milioni di euro.

 “È doveroso– ha ribadito l’assessora all’istruzione Gianna Pentenero –  riconoscere come negli ultimi anni siano stati introdotti importanti correttivi che hanno consentito di calibrare meglio il buono scuola rispetto alle esigenze delle famiglie. Penso ad esempio alla modalità di presentazione delle domande attraverso la procedura online, al dimezzamento della soglia Isee che da 40 mila è stata portata a 26mila euro. Cosi come non si può non riconoscere il grande sforzo che la Giunta ha fatto per allineare, dopo anni di ritardo, bando e risorse all’anno scolastico in corso. Si rende ora necessario un cambiamento anche nella modalità di erogazione degli assegni di studio. Per questo si è pensato al  sistema deivoucher spendibili subito, perché permetterà alle famiglie di non dover anticipare alcuna spesa in attesa di ricevere mesi dopo un rimborso. L’individuazione dei beneficiari avverrà comunque attraverso l’apertura di un bando e la creazione della relativa graduatoria”.