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“Rifiuti, bisogna pagare”. Commercianti sempre più arrabbiati

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«Anzitutto chiederemo al sindaco Marco Cavicchioli – ha detto Novaretti –  la rateizzazione dei pagamenti, con la prima scadenza a ottobre e non  a luglio. Poi chiederemo all’amministrazione comunale di rivedere il regolamento, eliminando certe storture inaccettabili. Il nostro obiettivo è di giungere in pochi mesi ad una applicazione più equa della tassa e di ottenere per il prossimo anno un conguaglio che premi chi ha pagato più del dovuto».

Purtroppo non c’è nulla da fare contro la Tari: i commercianti di Biella  dovranno pagare. E’ questo quanto emerso lunedì sera nel corso dell’incontro tra Ascom e operatori del settore. Erano presenti tantissime persone, molto arrabbiate e deluse. La discussione, soprattutto nella prima parte, è stata molto tesa.

Il presidente Mario Novaretti ha esposto la proposta fatta dall’associazione al sindaco Marco  Cavicchioli, proposta che consiste nella rateizzazione dei pagamenti, nella pesatura dei rifiuti indifferenziati e nella elaborazione di un nuovo regolamento. L’obiettivo  è quello di arrivare a tariffe più eque nel prossimo anno.

Fra le modifiche al regolamento proposte da Novaretti c’è la necessità di verificare la quantità di rifiuti indifferenziati. Bisognerà poi  introdurre dei criteri che tengano conto della stagionalità, con  valutazioni diverse per i locali accessori e le aree espositive. Fondamentale, inoltre, l’individuazione di  sottocategorie. Si chiede anche   che tra i parametri di calcolo dell’imposta abbiano peso il numero di addetti e il fatturato medio degli ultimi tre anni. Iinfine viene sollecitata l’adozione di sistemi incentivanti.

Durante il dibattito di lunedì, alcuni commercianti hanno criticato l’atteggiamento  del presidente, definito un po’ arrogante, e hanno denunciato il mancato coinvolgimento della base.

E’ arrivata anche la richiesta di alcuni commercianti affinché l’Ascom collabori con le altre associazioni, come per esempio Cna.

C’è stato poi chi ha denunciato la propria situazione. E’ il caso di un imprenditore che deve pagare circa 17mila euro per due locali: 2500 euro per il primo, mentre per l’altro di circa 100 metri quadri di locale più altrettanti di magazzino deve pagare 14500 euro. Un altro, invece, proprietario dal primo marzo,  avendo tenuto aperto effettivamente solo cinque giorni dovrà pagare 1900 euro.

Dall’incontro è anche emerso che Biella è la città più cara del Piemonte.

I commercianti che avevano intenzione di fare ricorso sono rimasti spiazzati, perché i ricorsi sono diventati onerosi a seguito delle novità introdotte dal governo Monti.

“Affidandovi all’associazione – ha comunicato il presidente– non pagherete l’F24 al 31 di agosto”. Sono state tante le parole dei commercianti, ma alla fine non è emersa alcuna proposta effettivamente realizzabile. Nessuna nuova soluzione per il momento.

Verso la fine dell’incontro, Toni Filoni ha sottolineato che i commercianti della nostra provincia tendono ad incontrarsi solo quando le cose non vanno per il verso giusto.

Tanti titolari erano abbattuti, pieni di voglia di esprimere le proprie idee e forse si aspettavano una reazione diversa da Ascom.  Forse avrebbero preferito sentirsi dire di non pagare e di iniziare tutti insieme una protesta, ma Mario Novaretti è stato irremovibile. “Bisogna pagare – ha detto -. La legge è questa e Ascom non può esortare i propri associati a non rispettarla”.

Elisa Porelli

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