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Mucio uomo libero che credeva nelle sue idee

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Venerdì scorso è mancato Massimo Lacchio. Aveva 49 anni e la sua morte, per via di una polmonite fulminante, rende il tutto ancora più tragico. Ho conosciuto Massimo vent’anni fa quando, in un piccolo negozietto di pochi metri quadrati a Occhieppo Superiore, gettò il primo seme del commercio equo solidale nel Biellese. Lo fece grazie a un sacerdote straordinario, Don Egidio Marazzina, prete operaio che aiutò quei ragazzi a costruire un’impresa che altri e importanti frutti generò nella nostra provincia. Quei frutti – che Massimo, “Mucio” – curò fino alla fine sono, ancora oggi, un’alternativa vera, concreta, efficace a chi non si rassegna a un mondo dominato dal mercato e dal profitto.

Il suo impegno si è, per molti anni, incrociato con il mio e a quello di molte e molti altri a cavallo degli anni 2000. Con Mucio abbiamo condiviso quello straordinario movimento che si immaginava un altro mondo possibile e che – da Roma a Firenze passando per le tragiche e straordinarie giornate di Genova – ha segnato le nostre vite.

Quelle strade e quelle piazze chiedevano pace e giustizia, dicevano che bisognava rovesciare la piramide sociale e davano un’alternativa di società che, purtroppo, è ancora lontana…

Ricordo le molte assemblee del Biella Social Forum e di quanto Massimo si adoperasse, sempre, per trovare una sintesi utile, una mediazione possibile, un punto di vista mai viziato dall’ideologia. Mucio era questo, un uomo libero che credeva nelle sue idee e che non ha mai rinunciato a farle camminare nel suo lavoro quotidiano dentro la galassia dell’equo solidale biellese. Rifuggiva dalle facili etichette ma ha dimostrato – per tutta la sua vita – di essere un “partigiano” con la concretezza delle sue azioni.

Massimo era un uomo determinato e tenace (il che rende ancora più “inaccettabile” la sua scomparsa); senza quella forza sono certo che non si sarebbero trasformati, quei piccoli metri quadri di Occhieppo, in un punto di riferimento nel cuore di Biella per chi non si rassegna allo stato di cose presenti. Non era solo un impegno “solidale” era una lotta quotidiana che non è mai venuta meno e che ci lascia un vuoto enorme.

Non mollare mai, nonostante tutto, è l’insegnamento più prezioso che ci ha lasciato Mucio. Anche per questo ti porteremo sempre nel cuore. Ciao Massimo!

 

Roberto Pietrobon

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