Seguici su

Attualità

Il raro fenomeno del sole doppio

Pubblicato

il

Martedì scorso nel Biellese si è potuto osservare il cosiddetto fenomeno del “sole doppio”, un evento certamente raro. La foto, scattata da Antonio Montoro a Zimone, e pubblicata mercoledì in esclusiva sulla Nuova Provincia di Biella, ha fatto il giro dell’Italia, finendo anche sulla prima pagina di Repubblica.it. Il  fenomeno si è presentato a pomeriggio inoltrato, poco dopo le ore 16.
Si tratta un evento veramente eccezionale perchè  come spiegano gli esperti la sua visione può avvenire in circostanze molto particolari e un lasso di tempo non lungo. Insomma bisogna essere nel posto giusto al momento giusto. 

Martedì scorso nel Biellese si è potuto osservare il cosiddetto fenomeno del “sole doppio”, un evento certamente raro. La foto, scattata da Antonio Montoro a Zimone, e pubblicata mercoledì in esclusiva sulla Nuova Provincia di Biella, ha fatto il giro dell’Italia, finendo anche sulla prima pagina di Repubblica.it. Il  fenomeno si è presentato a pomeriggio inoltrato, poco dopo le ore 16.
Si tratta un evento veramente eccezionale perchè  come spiegano gli esperti la sua visione può avvenire in circostanze molto particolari e un lasso di tempo non lungo. Insomma bisogna essere nel posto giusto al momento giusto.  
Ma cosa significa “sole doppio”? In questo caso la parola passa agli esperti, in particolare il Gruppo astronomico di Tradate, nella persona del presidente Cesare Gualta: «Si tratta certamente di un parelio, vale a dire un raro fenomeno dovuto a condizioni di freddo intenso che danno luogo, nell’alta atmosfera, alla presenza di tantissimi piccoli frammenti di ghiaccio cristallino che si comportano, verso la luce del sole, come una infinità di piccole lenti. Se il sole è basso l’effetto di attraversamento di queste micro-lenti è ovviamente favorito. Accade così che, da terra, quando una persona si viene a trovare nel ‘fuoco’ di questo treno di micro-lenti, ai suoi occhi possono apparire immagini multiple del sole (in genere due ‘riflessi’ ai lati del sole chiamati sundogs), e qualche volta anche delle specie di arcobaleno a 22° e (più di rado) a 45° dal sole».
«Come dicevo il fenomeno – continua l’esperto – è davvero molto raro ed è  legato a condizioni di freddo intenso. Tanto per dare l’ idea, all’inizio di gennaio a Stoccolma, in Svezia, dove mia figlia (reduce da cinque anni di telescopi cileni) sta facendo adesso il postdoc in astrofisica, è stato osservato uno dei pareli più spettacolari che si ricordino. In Svezia, però il tempo era molto ‘favorevole’ al fenomeno (temperatura vicino a .-25 gradi sotto zero e sole mai più alto di 10° sopra l’orizzonte). Qui da noi invece il fenomeno è veramente raro. Il fatto che pochi lo riescano a osservare è legato a quello che dicevo prima: essendo frutto di una rifrazione da parte di micro-lenti di ghiaccio, si deve essere nel posto giusto al momento giusto».
Come spesso accade questi fenomeni, apparentemente inspiegabili, hanno sempre affascinato l’umanità. La prima testimonianza è dello storico greco Diodoro Siculo, e risale al primo secolo dopo Cristo. «Su questo monte avviene qualcosa di particolare e di straordinario. Al levarsi del Cane sulle vette della cima, a causa della tranquillità dell’aria circostante e mentre è ancora notte, si vede il sole levarsi, e non disegna i raggi secondo una figura circolare, ma ha la fiamma suddivisa in molte direzioni, così che si ha l’impressione che molti fuochi tocchino l’orizzonte della terra. Dopo un po’ essi si raccolgono in una sola dimensione, fino ad avere un’altezza di tre cubiti. E allora, quando il giorno è  giunto, e la grandezza manifesta del sole è colmata, produce lo stato del giorno».

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook