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I consigli del dott. Marcolongo: San Valentino è la festa del “cuore” impariamo a non maltrattarlo

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A San Valentino il cuore è protagonista assoluto, non soltanto perché il 14 febbraio è la festa degli innamorati, ma anche perché – tra l’altro – coincide con la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite.

Quale migliore occasione, dunque, per ricordare alla cittadinanza di fare attenzione al muscolo più importante del nostro corpo.

Dopo il recente caso di infarto costato la vita a un sessantenne in un bar, abbiamo chiesto qualche consiglio utile a chi di cuore se ne intende.

«Particolarmente esposti al rischio di eventi coronarici acuti – spiega il direttore della cardiologia, il dottor Marco Marcolongo – sono i pazienti con molteplici fattori di rischio e soprattutto coloro che hanno già sofferto in passato di attacchi coronarici: il rischio aumenta sensibilmente durante lo sforzo fisico eseguito al freddo e dopo i pasti».

Meglio evitare la combinazione di sport e basse temperature, dunque: «L’esercizio fisico aumenta il consumo di ossigeno da parte del cuore – prosegue Marcolongo – incrementando la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa; al tempo stesso il freddo può ridurre il flusso coronarico in quanto può causare vasocostrizione coronarica per cui il muscolo cardiaco viene privato del giusto apporto di ossigeno proprio quando ne avrebbe maggiormente necessità».

«Tra i fattori di rischio – sottolinea infine – bisogna ricordare anche l’ipertensione arteriosa. È, dunque, importante riconoscere tali fattori di rischio e intervenire in tempo: con una alimentazione corretta, attività fisica, prevenzione e stili di vita sani».

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