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Dodicenne autistico allontanato dalla scuola

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A 12 anni viene allontanato da scuola dopo aver morso un insegnante. No, non è la solita storia di un baby bulletto di paese, perché il giovanissimo biellese è un ragazzino speciale: è autistico.

A 12 anni viene allontanato da scuola dopo aver morso un insegnante. No, non è la solita storia di un baby bulletto di paese, perché il giovanissimo biellese è un ragazzino speciale: è autistico.

La madre Anna ha raccontato sul blog pernoiautistici.com la sua versione dei fatti, che nel giro di poche ore ha fatto il giro del web.

“Quest’anno – racconta la madre come se a parlare fosse proprio lui – ho cominciato la prima media o meglio: l’ho già finita, perchè la scuola per me è iniziata il 14 settembre ed è finita il 23. Ho frequentato in tutto 14 ore. Che fortuna diranno in tanti! Invece no, perchè io non voglio restare a casa e mi piace la compagnia degli altri bambini. Sono stato catapultato in un posto che non conoscevo, con insegnanti nuove, impreparate e poco disponibili ad accogliermi e a trattare con la mia malattia, che è l’autismo. Diciamolo chiaramente: uno come me non è il benvenuto a scuola. Ho difficoltà ad apprendere, e non lo faccio dai libri, come tutti. Io imparo e parlo attraverso l’uso di simboli ed immagini, che bisogna conoscere ed utilizzare costantemente”.

Qualcosa, però, questa volta è andato storto, tanto storto da fargli di fatto finire la prima media in anticipo: “Se chi lavora con me non usa questa modalità di comunicazione, io resto spiazzato. Le parole dette in una lezione normale si sommano come suoni vuoti e fastidiosi, in un crescendo di tensione che ad un certo punto non reggo più, perchè senza le immagini, io non capisco. Vorrei scappare via. Ti voglio dire basta, facciamo altro, non mi sento bene o a mio agio, ma tu non mi daì modo di farmelo dire, se non usi il mio linguaggio e le mie tabelle. Allora mi sono arrabbiato: ho cercato di lanciare una sedia che era vicino a me, per farti “capire” e sono stato tolto dalla classe e mandato in un’ auletta da solo, con persone che non vedevo più come insegnanti, ma carceriere”.

Il 23 settembre in quell’auletta succede qualcosa: “Ho dato un morso ad una delle professoresse di sostegno. I miei genitori non hanno ancora saputo che cosa sia capitato. Perchè sicuramente una ragione c’è, che ha innescato questo comportamento, ma tutti o si contraddicono o non parlano. E’ successo il finimondo. La mia mamma è stata chiamata d’urgenza. Mi ha trovato in aula professori spaventatissimo, da solo; tutto il corpo insegnante intorno alla professoressa che si scaraventava su di lei dicendole “Guarda che cosa mi ha fatto tuo figlio!!” La mamma mi ha portato via e mi ha abbracciato forte. Poi riunioni, parole, scuse e promesse: la scuola non è preparata a “casi così gravi”. Grave? Ma io sono sempre andato a scuola ed ero ben inserito con i miei compagni e maestre. Alla scuola media sapevano da mesi che sono un bambino autistico. Si erano fatte mille raccomandazioni sulle modalità comunicative da utilizzare con me, suggeriti corsi da fare, consegnate relazioni specifiche su come imparare a conoscermi. Nessuno è preparato o ha voglia di prepararsi. Non hanno fatto nulla. Non intendono fare nulla ed io sono a casa, perchè quello da proteggere, sono IO”.

Qui la lettera completa scritta dalla mamma del dodicenne: http://www.pernoiautistici.com/2015/10/messo-fuori-dalla-scuola-incapace-a-trattarlo-il-feroce-autistico-che-morde/

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