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Biella avrà il registro delle coppie di fatto

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I gay del Piemonte sono tutti con il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli. Così tanta ammirazione nasce dal fatto che martedì prossimo il comune di Biella istituirà il registro delle unioni civili destinato alle coppie di fatto, eterosessuali o omosessuali che siano.

I gay del Piemonte sono tutti con il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli. Così tanta ammirazione nasce dal fatto che martedì prossimo il comune di Biella istituirà il registro delle unioni civili destinato alle coppie di fatto, eterosessuali o omosessuali che siano.

All’indomani della dura presa di posizione del centrodestra cittadino, la maggioranza consiliare ha ribadito con altrettanta fermezza la propria posizione che verrà formalizzata nel prossimo consiglio comunale convocato, appunto, martedì. E a dimostrazione di un percorso ormai scritto, a precisa domanda il primo cittadino conferma che è pronto a registrare all’anagrafe anche i matrimoni omosessuali avvenuti all’estero. Al di là di cosa ne dica il ministero dell’Interno, e il suo titolare Angelino Alfano.

Una volta approvata la relativa delibera, al pari di moltissimi altri comuni della penisola anche la città di Biella avrà dunque un registro al quale potranno iscriversi tutte le coppie di fatto, eterosessuali od omossessuali, legate non da vincolo giuridico, come il matrimonio, ma semplicemente affettivo: in pratica la classica coppia convivente che secondo i dati in possesso dello stesso comune sono il 14 per cento del totale. A conclusione della formalizzazione del passaggio burocratico la coppia avrà così un certificato che attesterà la propria nuova condizione.
Da un punto di vista pratico, al momento, i vantaggi materiali non sono molti ma si eviteranno almeno episodi incresciosi avvenuti in passato: al convivente non potrà essere impedito di recarsi in ospedale a trovare il proprio partner oppure di non essere titolare di alcun diritto ereditario come è accaduto – tanto per fare un esempio che tutti conoscono – al compagno di una vita di Lucio Dalla. Di questo nuovo stato di cose – è l’assicurazione data – le famiglie cosiddette “tradizionali”, non vedranno i loro diritti aboliti ma nemmeno sminuiti, per loro non cambierà assolutamente nulla.

Nel corso della conferenza stampa, il sindaco Cavicchioli e il folto gruppo di assessori e consiglieri hanno confermato che l’atto che verrà approvato sarà solo l’inizio di un lungo percorso: «La nostra scelta è stata fatta anche per mostrare “dal basso” che sarebbe ora di pensarci dall’alto. Sono 177 i comuni italiani che si sono già dotati di un simile strumento giuridico. Il comma 5 dell’articolo 1 del regolamento dice esplicitamente: “Il comune di Biella adotta tutte le iniziative utili per favorire il recepimento nella legislazione statale delle unioni civili”».

Da Torino, come anticipato, è arrivato l’immediato plauso delle associazioni Lgbt (Lesbo-gay-bisex-transex): «L’intervento dei sindaci è e sarà fondamentale per generare quel meccanismo virtuoso di pressione sul Parlamento che, con un ritardo ventennale, deve risolvere l’enorme divario sociale presente nel nostro Paese e far diventare le coppie omosessuali pari e uguali, nei diritti e nei doveri, a quelle eterosessuali».

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