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Barriere anti suicidio sul ponte della tangenziale

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Barriere anti suicidio sul ponte della tangenziale.

La richiesta di sei consiglieri comunali

I consiglieri comunali di Buongiorno Biella e Lista Civica Biellese scendono in campo per chiedere l’installazione delle barriere anti-suicidio sul ponte della tangenziale. Venerdì pomeriggio, infatti, l’ex sindaco Dino Gentile, insieme ad Antonio Ramella Gal, Andrea Foglio Bonda, Pietro Barrassso, Federico Maio e Paolo Robazza ha depositato una mozione per chiedere al primo cittadino Marco Cavicchioli di adoperarsi presso tutte le sedi istituzionali affinché si trovi una soluzione che permetta di collocare le barriere protettive sul ponte. E non solo. Nella mozione si chiede anche di coinvolgere tutti i sindaci dei comuni biellesi e gli amministratori delle maggiori società partecipate (Cordar, Seab e Atap), per valutare la possibilità che queste ultime distribuiscano ai soci dei dividendi da destinare alla costruzione della barriere o che si facciano direttamente carico di tutta o parte della spesa mediante sponsorizzazioni o altri interventi possibili e di esplorare la possibilità di mettere in atto iniziative di fund raising (modello cestovia del Camino), permettendo così a privati cittadini, comitati, associazioni o imprese private di contribuire alla soluzione del problema.

L’importanza delle protezioni

«Le barriere di protezione al ponte – commentano i firmatari della mozione – non saranno la soluzione risolutiva, ma sono sicuramente e assolutamente indispensabili per “donare” qualche secondo in più a coloro che hanno deciso di gettarsi al di là della ringhiera e soprattutto per dare un segno concreto che non vogliamo rassegnarci. Il problema era già stato sollevato in termini analoghi a maggio 2016, quando era stata scritta una lettera a tutti i sindaci biellesi, senza risposta alcuna, nemmeno da parte del sindaco di Biella. Nel frattempo il ponte della tangenziale è stato in questi 20 mesi teatro di numerosissimi episodi di cronaca, il più delle volte sfociati in atti di suicidio o tentato suicidio, talvolta sventati grazie allo spirito di abnegazione di automobilisti di passaggio».

Fare il possibile per salvare una vita

In conclusione, i presentatori della mozione reputano «che sia un dovere dell’intera comunità biellese fare tutto il possibile per salvare la vita di cittadini in gravi difficoltà psicologica che identificano il ponte della tangenziale quale luogo dove poter mettere fine alla propria esistenza; a maggior ragione, i rappresentanti dei cittadini hanno l’obbligo di mettere in atto ogni possibile soluzione ad un così grave problema, innanzi tutto trovando una convergenza su una possibilità concreta di intervento, onde cercare risorse e collaborazioni necessarie».

 

1 Commento

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  1. Anonimo Biellese

    19 Febbraio 2018 at 22:36

    Purtroppo una spesa a carico dei contribuenti senza risolvere alcun problema. Chi sceglie di suicidarsi va capito e seguito. Ovviamente negli appalti per mettere in sicurezza il ponte voleranno mazzette . Cose all’ italiana. Diamo questo contributo ad aumentare il debito pubblico. Vorrei dare solo una voce a queste persone che decidono di farla finita… Vi prego, se avete bisogno di aiuto parlatene. Andate in comune o provincia e richiedete un assistenza. Grazie

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