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“Ami l’avventura e il rischio? Vieni a Biella in treno!”

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Questa settimana non avevamo inviato alcun comunicato stampa sui disservizi, perché non sarebbe bastata un’enciclopedia per riportare i tanti, ma soprattutto troppi, disagi vissuti dai pendolari biellesi. Se sulla Torino-Milano si contavano a dismisura le carrozze chiuse dei treni – continuando così batteremo i famigerati treni indiani – con i pendolari stipati nelle carrozze aperte dei convogli, se sulla Biella-Santhià si contava qualche ritardo, dovuto soprattutto alle coincidenze da far aspettare, sulla Biella-Novara accadeva l’apocalisse.

Marco Vigliocco, dell’Associazione Pendolari, fa il punto sulla situazione del trasporto su rotaia biellese.

Questa settimana non avevamo inviato alcun comunicato stampa sui disservizi, perché non sarebbe bastata un’enciclopedia per riportare i tanti, ma soprattutto troppi, disagi vissuti dai pendolari biellesi. Se sulla Torino-Milano si contavano a dismisura le carrozze chiuse dei treni – continuando così batteremo i famigerati treni indiani – con i pendolari stipati nelle carrozze aperte dei convogli, se sulla Biella-Santhià si contava qualche ritardo, dovuto soprattutto alle coincidenze da far aspettare, sulla Biella-Novara accadeva l’apocalisse. Negli ultimi mesi i disastri, perché così si devono definire, sono stati tanti, ma da lunedì abbiamo assistito a ritardi che arrivavano a toccare i 60 minuti (su una linea da 51Km.) ed anche cancellazioni. Lunedì, tutta la giornata, è stata un’avventura potersi spostare tra Biella e Novara, chi poi doveva raggiungere Milano ha dovuto provare a verificare anche le coincidenze con il servizio pattini a rotelle, visto che quello ferroviario era non pervenuto. Lunedì verso sera gli uffici della Regione ci hanno spiegato che le cause erano imputabili a Rfi, cioè a chi gestisce le infrastrutture. Causa: un fulmine. Se un fulmine aveva bloccato qualche giorno prima la linea per Torino, ora è toccato all’altra parte. In realtà chi viaggia lo sa, se è inverno, la colpa è di ghiaccio e neve, se è estate la colpa è del caldo (anche se si fatica ad arrivare a 20 gradi), se fuori piove, la colpa è di acqua, fulmini e saette, se c’è nebbia, beh, si sa, mai viaggiare con la nebbia. Insomma, le condizioni atmosferiche per 365 o anche 366 giorni all’anno si abbattono sulle nostre strade ferrate. Quest’anno ci avevano pure pensato le elezioni ad abbattersi sulle nostre linee, con i ferrovieri che dovendo votare, abbandonavano il servizio. Prima sulle cause dei disservizi c’era la curiosità per la fantasia di Trenitalia ed Rfi ad inventare scuse, ora basta guardare fuori dalla finestra, o dal finestrino, ed il cielo direttamente ci spiegherà la causa dei ritardi.

Martedì per qualche ora sembrava che fosse tornata la normalità, ma è durato poco, forse altri fulmini, forse la continuità e la coerenza delle ferrovie con i disservizi, tutto è proseguito con ritardi ed avventure inenarrabili.

Ora i pendolari diretti a Novara si dirigono a Santhià per raggiungere Novara. Hanno pagato l’abbonamento per la Biella-Novara ed ora aggiungono i biglietti per la Biella-Santhià. Pagare per arrivare in ritardo. Più che gli abbonamenti si pagano gli ingressi al parco delle avventure ferroviarie, che offrono emozioni migliori di qualsiasi attrazione in qualsiasi parco dei divertimenti del mondo. Anzi, potrebbe diventare la nuova promozione turistica biellese: “Ami l’avventura ed il rischio? Vieni a Biella in treno!”. A questo si aggiungono anche i ritorni delle vecchie littorine, o meglio dei treni più malandati possibili, già perché i Minuetto sono in manutenzione, sono su altre linee…

Le lettere a Chiamparino e Balocco sono rimaste lettera morta. Le promesse giunte da qualche parlamentare sono rimaste promesse. Insomma, capiamo che c’è l’insediamento, la distribuzione di cariche, la presa di coscienza della situazione (come fosse tutto una novità), il tamponare l’emergenza. Chissà come mai l’emergenza dei treni del mare era concentrata tutta su Torino.

Ma cosa si intende fare per l’emergenza pendolari appiedati? Quali sono i provvedimenti che si intendono prendere?

La linea Biella-Novara, continuando così andrà verso la chiusura, ma chi protesta per le fermate fantasma, non si unisce alla battaglia per il servizio, nessuno lamenta i gravi disservizi che allontanano i grandi numeri di pendolari dalla linea. che fanno i novaresi di Casaleggio, Nibbia e Sillavengo? Che fanno i vercellesi di Rovasenda e Ghislarengo? 

Noi abbiamo ottenuto centinaia di risposte al sondaggio e le stiamo sistemando in un dossier, per avere un riscontro aggiornato e reale degli spostamenti da e per Biella. Stiamo organizzando anche una riunione per il 26 luglio, per fare il punto della situazione ed organizzare le azioni future. Al momento siamo come sempre da soli, ma quei sindaci che promettono la marcia su Roma per il dissesto della Provincia, cosa pensano sul trasporto pubblico? Ricordiamo che nessuno ha tolto le competenze all’ente sulla programmazione del trasporto pubblico locale, che però – nonostante ottime risorse umane interne – restano competenze usate malissimo.

Siamo in attesa del cambiamento proposto dai candidati.

Marco Vigliocco

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